La mostra sarà visitabile a Palmanova dal 1° giugno.
Coniugare l’arte contemporanea con il Patrimonio Unesco della Città di Palmanova, declinare secoli di storia, dai mosaici della vicina Aquileia alle fortificazioni veneziane e napoleoniche alle originali visioni degli artisti di oggi, con nuovi sguardi e itinerari: è questa la sfida che si propone la Città stellata grazie alla mostra “Giulio Candussio. Rappresentazione di una visione”, la prima grande antologica dedicata a uno dei principali artisti viventi del Friuli Venezia Giulia, in programma dal 1 giugno al 29 settembre 2024 grazie a un progetto del Comune cittadino che la Regione ha recentemente premiato con un finanziamento di 30.000 euro, in aggiunta alle risorse comunali e a quelle di altri enti, in primis la Fondazione Friuli.
“Si tratta di un risultato che premia i contenuti culturali di un’operazione che intende puntare un nuovo faro di interesse sul patrimonio storico-artistico Palmanova, per offrire delle prospettive inedite di visita che proprio grazie all’arte contemporanea potranno contribuire a valorizzare ulteriormente le diverse attrattive della nostra città” afferma l’assessore comunale alla Cultura, Turismo e Grandi Eventi Silvia Savi, che ha coordinato e promosso il progetto ideato dal figlio dell’artista, l’architetto Antonio Candussio, che ne sarà il curatore, coadiuvato dal suo studio di progettazione AgoArchitetture, dall’Ufficio Cultura del Comune e dei partner che offriranno la loro esperienza negli eventi collaterali che accompagneranno la mostra.
Il network culturale dell’evento annovera infatti istituzioni quali l’Accademia di Belle Arti di Udine, il CRAF-Centro Regionale di Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo, la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano, la Società Filologica Friulana e naturalmente la Scuola Mosaicisti del Friuli, di cui Candussio è stato giovanissimo allievo, poi docente e dal 2004 direttore artistico.
Palmanova rappresenta per il maestro friulano, nato in Carnia a Paularo nel 1945, il fulcro di un territorio fondamentale per la sua formazione nel gusto e nella pratica artistica: dagli anni trascorsi nella città-fortezza (dal 1952 al 1965), a contatto con la storia e con i mosaici ispiratori di Aquileia, alla formazione nella Scuola di Spilimbergo, alla carriera professionale ed artistica internazionale, senza mai dimenticare il legame con una terra che permane vivo in una produzione caratterizzata dalla compresenza, accanto alle tecniche musive, di altre discipline dell’arte, quali la scultura, il disegno, la pittura, la fotografia e il design.
“La caserma napoleonica Montesanto sarà il luogo in cui entrare in contatto con la poliedrica ‘rappresentazione di una visione’ di Giulio Candussio, attraverso un allestimento immersivo che valorizzerà il sito storico, recentemente ristrutturato per essere restituito alla programmazione culturale di Palmanova e di un’area felicemente esposta alla ventata transfrontaliera di GO!2025″ aggiunge il sindaco della città stellata Giuseppe Tellini.
Attraverso la vicina Porta Udine, saranno inoltre proposti, a partire dall’estate, nuovi percorsi di visita alle fortificazioni, per godere appieno delle peculiarità urbanistiche della città e dei suoi monumenti più rappresentativi, grazie alla promozione di PromoTurismoFVG. Tra questi naturalmente anche la Piazza Grande, che sarà creativamente collegata come imperdibile appendice della mostra anche per ammirare il più importante “mosaico di narrazione” creato da Giulio Candussio nel Duomo Dogale, opera che oggi può essere rimessa al centro di un progetto nel quale Palmanova respira pienamente l’arte del suo tempo, passato e presente.