Il secco no del sindaco Tellini all’ipotesi del centro migranti a Jalmicco.
“Ribadiamo un secco no all’ipotesi di utilizzo dell’ex caserma Lago di Jalmicco come centro migranti. Non si faccia l’errore di costruire centri come quello di Gradisca o della Cavarzerani”. Il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini si dice preoccupato dalla posizione della Regione ha preso nella scelta di proseguire con l’allestimento di centri di accoglienza sul territorio.
“Se Stato e Regione hanno un progetto in questo senso lo dicano espressamente e subito – continua il primo cittadino – non si passi ancora una volta sopra la testa di chi amministra questo territorio. Siamo disponibili a ragionare sull’accoglienza diffusa: Palmanova è stata un esempio virtuoso di gestione dell’accoglienza diffusa che consentiva ai Comuni di controllare la presenza di piccoli gruppi di ospiti, di collaborare tra Comuni e istituzioni nei progetti di integrazione e nel garantire sia la sicurezza ai nostri cittadini che la dignità e il rispetto dei diritti umani dei migranti. Per questo ribadiamo la nostra contrarietà ai centri di accoglienza e ci fa piacere che questa posizione sia sostenuta anche dal governatore del Veneto Luca Zaia”.
L’incontro con i cittadini.
Recentemente a Jalmicco la maggioranza consigliare ha tenuto un’assemblea pubblica per informare i cittadini sulla paventata ipotesi di allestire un centro di accoglienza nell’ex caserma Lago di proprietà del demanio militare: “ribadisco la contrarietà ad inserire a Palmanova, per di più in una piccola frazione come quella di Jalmicco, un centro di accoglienza di questo genere. Le problematiche ricadrebbero sul Comune e sulla comunità, peraltro sottraendo altre progettualità a quell’area qualora dovesse tornare in disponibilità del Comune. La comunità che rappresento, si è già espressa: no a questi centri a Jalmicco, la popolazione è a fianco a noi in questa ferma decisione”.
“Il modello dei centri d’accoglienza è fallimentare”.
Il Sindaco si dice preoccupato anche per il progetto di conversione della Cavarzerani. “quel progetto era già stato annunciato nel 2020 dalla giunta Fontanini: non vorrei che sia rimasto fermo 3 anni perché non c’era un sito alternativo per l’accoglienza migranti e ora venga ripresentato perché il sito alternativo è stato individuato nella ex Lago di Jalmicco”.
Il sindaco di Palmanova si inserisce anche nel dibattito di questi giorni che ha preso le mosse da una mozione della maggioranza consiliare di Gradisca di Isonzo e dalle condizioni in cui versa il centro allestito nella Cavarzerani di Udine. “Il Cpr di Gradisca e la Cavarzerani di Udine sono la dimostrazione che il modello dei centri di accoglienza è fallimentare: vi si ammassano persone senza che vi siano le condizioni per rispettare le esigenze minime di convivenza civile, tanto meno i diritti umani” afferma Tellini.
“Appoggio la posizione della maggioranza di Gradisca d’Isonzo che chiede la chiusura del Cara e del Cpr, strutture che in questi anni hanno dimostrato tutta la loro limitatezza per quanto riguarda il controllo di chi vi alloggia, con fughe e casi di violenza, innescati da condizioni di invivibilità. L’inadeguatezza di queste strutture ricade interamente sulle spalle del Comune ed anche questo crea una discriminazione istituzionale inaccettabile -continua il sindaco – . Lo stesso vale per la Cavarzerani i cui problemi sono stati ben descritti dal presidente della Oikos che gestisce la struttura e che ne ha definito il contesto indegno per una città civile. Ben venga se viene chiusa ma a favore di un modello di accoglienza diffusa, non per trasferire il problema in un nuovo centro a Palmanova”.