La chiusura del punto nascita di Palmanova risale al 2019.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Palmanova contro la chiusura del punto nascita della città stellata. Solo che la chiusura è avvenuta nel 2019, il primo ricorso al Tar da parte dell’amministrazione nel 2020 e il secondo, al Consiglio di Stato appunto, nel 2021. La sentenza, però, è arrivata solo ieri, l’8 novembre 2024.
Il Tribunale amministrativo, comunque, ha rigettato il ricorso sostenendo che, nella scelta della Regione di accorpare i punti nascita a Latisana “non è ravvisabile alcuna violazione del principio della programmazione in ambito sanitario”.
“È stata una scelta puramente politica della Regione FVG che, in pochi giorni, nell’estate del 2019, ha deciso di far cessare un servizio fondamentale a disposizione di quasi 800 madri all’anno. Una ferita ancora viva nel nostro territorio che è stata poi seguita dalla chiusura anche della chirurgia d’urgenza. Avevamo il dovere, come Amministrazione Comunale, di lottare fino all’ultimo per far valere la volontà dei 20.000 cittadini che hanno firmato contro la chiusura del Punto Nascita di Palmanova – ha commentato il sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini.
“Il Consiglio di Stato – ha continuato -, si limita ad analizzare gli aspetti legislativi e amministrativi, senza valutare gli aspetti sanitari, la sicurezza delle partorienti e la salute dei nuovi nati. È stata tolta la parola ai medici, contrari alla chiusura, così come ai cittadini che ampiamente hanno manifestato contro la decisione presa dalla Regione. Con una legge da hoc si è bypassato tutto, portano alla chiusura di servizi che dimostravano da anni la propria efficienza e qualità. Dopo alcuni anni è chiaro quanto avevamo fin da subito denunciato e temuto. La chiusura del Punto Nascita di Palmanova non ha fatto bene neanche a Latisana, che ora si ritrova a lottare per mantenere almeno un punto nascita nella bassa friulana”.
“Una sentenza ingiusta – è il parare di Francesco Martines, che era sindaco al momento della chiusura ed è attualmente consigliere comunale e regionale -, immotivata e fuori tempo massimo. A distanza di anni è evidente a tutti come quella decisione della Regione FVG volesse favorire, per interessi politici, l’ospedale di Monfalcone (passato da 600 a 850 parti), portando alla chiusura prima di Palmanova e purtroppo, nel breve, visto il numero sempre minore di parti, temiamo anche del Punto Nascita di Latisana, che sta pericolosamente scendendo sotto la soglia dei 500 previsti dalla Legge Balduzzi. Una sentenza così non può arrivare dopo 5 anni, in un mutato scenario demografico, sociale e politico”.