L’ex caserma Montezemolo di Palmanova è pronta a rinascere grazie all’arte

Il progetto di Recovery Art per l’ex caserma Montezemolo di Palmanova.

Il Comune di Palmanova ha ufficialmente pubblicato il Bando di gara per affidare la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione con l’obiettivo di realizzare depositi di sicurezza per il ricovero di beni mobili con annessi laboratori di restauro nel Compendio dell’ex caserma Montezemolo.

Per realizzare le strutture necessarie, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato 30 milioni di euro dai fondi statali a disposizione. Il bando in scadenza il prossimo 9 gennaio prevede di impegnare 21 milioni sui 30 totali. Sul sito del Comune di Palmanova e su eAppalti FVG la documentazione completa.

Partiranno parallelamente a breve i lavori di demolizione dei fabbricati CM8, CM9, CM10 e CM11, costruiti negli anni 60/70 del secolo scorso, non considerati meritevoli di tutela in quanto privi di interesse culturale. Queste demolizioni permetteranno di reperire un’area per l’edificazione di un nuovo edificio strategico per la messa in sicurezza, la salvaguardia, la custodia, la conservazione e il restauro dei beni culturali mobili in caso di eventi calamitosi.

Un rifugio per le opere d’arte ma non solo.

Questi lavori porteranno l’ex caserma Montezemolo di Palmanova a diventare uno dei 5 siti Nazionali destinatari dei finanziamenti da parte dal Ministero della Cultura legati al progetto Recovery Art. Interventi di riqualificazione dell’area della struttura militare dismessa per adeguarla alle norme antisismiche e rifunzionalizzarla al fine di realizzare depositi di sicurezza per il ricovero di beni mobili con annessi laboratori di restauro.

Al posto degli edifici demoliti, verrà realizzata un’ampia struttura con i più avanzati sistemi antisismici utile ad ospitare i reperti storici da salvaguardare. Questa struttura sarà il cuore della nuova Montezemolo riqualificata grazie al Recovery Art. Un edificio unico in regione e nel nord-est Italia, altamente tecnologico e sicuro, con sistemi di controllo di umidità dell’aria e temperatura, attrezzato con laboratori all’avanguardia che dovranno accogliere e restaura il grande patrimonio culturale italiano.

Oltre a questo verrà anche riqualificato l’edificio principale veneziano (Edificio CM1) che fa angolo tra Borgo Aquileia e via Lion. Con il recupero, questi edifici di pregio e vincolati accoglieranno le funzioni legate principalmente ai servizi integrativi del nuovo polo di ricovero e salvaguardia delle opere artistiche ferite da eventi di natura calamitosi e saranno a supporto del nuovo ospedale delle opere d’arte.  Uno spazio che sarà adibito anche a fronte comunicativo con la cittadinanza ospitando oltre alle attività di supporto (foresteria per l’emergenza), spazi espositivi, un auditorium, zone ristoro e aule studio.

Il sindaco Tellini: “Un’opera che cambierà il volto di Palmanova”.

“Tutti gli uffici comunali sono fortemente impegnati su quest’opera che cambierà il volto di Palmanova, dando nuovo slancio a cultura, economia e turismo cittadino. E questo riqualificando un’ampia porzione di suolo cittadina, facendolo tornare utilizzato e produttivo”, commenta il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini.

“Dopo un complessissimo percorso amministrativo, una volta definita la ditta, questa potrà iniziare i lavori, dando nuova vita all’ex Caserma da decenni inutilizzata – aggiunge il vicesindaco Luca Piani – . Del grande lavoro, dobbiamo ringraziare in primis gli uffici comunali che stanno gestendo con professionalità la complessa burocrazia”.

Il progetto Recovery Art a Palmanova.

Unico sito del nord-est all’interno del maxi progetto Recovery Art, Palmanova sarà la “fortezza” dove custodire e recuperare le opere d’arte italiane in caso di calamità naturale, terremoti, inondazioni, frane o quant’altro possa metterne a repentaglio la conservazione. Inoltre l’ex Caserma Montezemolo, che occupa un’area di 50.000 metri quadri, potrà essere un deposito d’opere d’arte, un laboratorio di restauro, una sede di ricerca ed esposizione dei manufatti artistici nazionali.

Questo finanziamento permetterà la realizzazione, negli oltre 6.600 mq di superfice coperta, di zone d’accoglienza, scarico/carico dei beni artistici, deposito, laboratori di messa in sicurezza e di restauro, aree uffici, locali tecnici, servizi igienici e spogliatoi oltre ad una zona per esposizioni temporanee e foresteria, un polo di archiviazione digitale, aule didattiche che potranno costituire un valido supporto organizzativo in occasione di attività di formazione o conferenze.