Due striscioni contro l’impianto di biometano a Pagnacco
La comunità di Pagnacco si mobilita contro la realizzazione dell’impianto di biometano in un’area ritenuta inadeguata. Residenti, imprenditori e amministratori locali hanno espresso con fermezza la loro opposizione al progetto, sottolineando i possibili disagi e impatti negativi sulla qualità della vita e sullo sviluppo economico della zona.
Al centro della protesta proprio la scelta zona artigianale di via Giavis, al confine tra i comuni di Pagnacco e Tavagnacco. Nella giornata di ieri sono comparsi due striscioni di protesta che sintetizzano il dissenso della popolazione: “No qui 500mila quintali di letame” e “Decida Pagnacco se vuole la puzza”.
L’iniziativa si inserisce in un clima di crescente malcontento, già emerso con forza durante la riunione pubblica di martedì scorso. In quell’occasione, cittadini e imprenditori contrari al progetto si sono costituiti in comitato per contrastare la localizzazione dell’impianto. I principali timori riguardano gli odori sgradevoli, le ripercussioni sulla viabilità locale e i potenziali impatti ambientali.
Secondo i residenti e i rappresentanti delle due amministrazioni comunali, il sito individuato sarebbe troppo vicino alle abitazioni e alle attività economiche. La vicinanza dell’impianto a queste realtà ha alimentato dubbi sulla compatibilità della struttura con la qualità della vita e le attività produttive della zona.