La polemica sul carnevale di Monfalcone.
Oggi sono andati vestiti come i personaggi delle serie tv. Domani potranno giocare allo scambio dei sessi, in tema di abbigliamento, ovviamente. Venerdì saranno tutti eleganti, mentre sabato si concederanno lo stile degli anni Novanta. Per una settimana gli studenti dell’Isis Sandro Pertini di Monfalcone potranno andare a scuola mascherati. Un’iniziativa partita proprio dai ragazzi, che ha trovato il favore dei docenti e della dirigenza, dopo due anni di restrizioni legate alle pandemia. Nessuna festa di Carnevale in programma, ben inteso: le lezioni proseguono regolarmente. È prevista solo la possibilità di presentarsi mascherati in base a quanto previsto dal calendario a tema. “È un modo per ricreare quel clima sereno, messo a dura prova dalle misure degli ultimi periodi e dalla didattica a distanza – spiega la dirigente Carmela Piraino -. Con i ragazzi siamo riusciti a costruire un ottimo rapporto in questo tempo, di grande correttezza e ascolto. È giusto che vivano la scuola, che sappiano che non è un luogo di costrizione, ma uno spazio aperto per il loro futuro”.
Ma non la pensano così, invece, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Basso, Claudio Giacomelli e Leonardo Barberio che attaccano: “La decisione assunta dalla dirigente scolastica dell’Isis Sandro Pertini di Monfalcone, di dedicare un’intera settimana agli abiti carnevaleschi ci lascia perplessi, nel merito e nel metodo. Spicca, in questa bislacca idea, la giornata del mercoledì, dedicata allo “scambio di sessi”. “Presumendo che per “scambio di sessi” si intenda un più percorribile scambio di vestiti, resta tutta la perplessità per questa iniziativa – interviene Barberio -. Perché se il tema è quello dell’identità sessuale, allora il rischio è quello di ridurre un argomento delicato e importante come questo a una indecente pagliacciata carnevalesca”.
“Se invece l’obbiettivo è quello di sensibilizzare gli studenti sulla parità di genere – prosegue Basso – si perpetua la confusione che maschio e femmina siano identici, per cui un uomo in gonna anziché essere semplicemente ridicolo, aiuterebbe a combattere le discriminazioni dimostrando che tra lui e una femmina non vi è alcuna differenza. Invece, per fortuna maschi e femmine sono profondamente diversi. E proprio per questo dobbiamo combattere affinché godano entrambi degli stessi identici diritti mantenendo la loro identità, senza che nessuno dei due debba trasformarsi o travestirsi nell’altro. Confondere l’identità dei generi con l’uguaglianza dei diritti, rappresenta nient’altro che una manipolazione nella sacrosanta lotta per l’uguaglianza di genere”. “Per carità – conclude il consigliere – nessuno ce l’ha con il Carnevale, ma davvero non si comprende perché mai la scuola dovrebbe organizzare un’intera settimana di mascherate a tema. È davvero questo il ruolo dell’istituzione scolastica?”. Insomma, a Monfalcone patria del carnevale della Bisiacaria, la festa diventa polemica.