La moschea a Monfalcone non si farà, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune e ribalta la sentenza del Tar

Niente moschea a Monfalcone, il verdetto del Consiglio di Stato.

Nessun centro islamico in arrivo a Monfalcone. Ad annunciarlo è il sindaco, Anna Maria Cisint, spiegando che il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar di Trieste. “Il Consiglio di Stato ha accertato la legittimità giuridica e tecnica dell’operatività del Comune”, ha precisato l’avvocato Teresa Billiani, difensore del Comune di Monfalcone.

Il Centro Culturale acquista un immobile per eseguire dei lavori anche di natura strutturale in zona sismica con cambio di destinazione d’uso. Il Comune accerta che lo stabile era inagibile e privo di collaudo statico, ritenendo che non vi fossero i presupposti per la realizzazione delle opere richieste. Pertanto blocca i lavori. Il centro culturale impugna il provvedimento del Comune e il Tar gli dà ragione.  

L’amministrazione, però, fa appello al Consiglio di Stato ritenendo sbagliata la sentenza del Tar ed ottiene prima la sospensiva che impedisce la prosecuzione dei lavori, e poi, ieri, la vittoria su tutti i fronti. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso a attribuisce al Centro Culturale tutte le spese legali.

“La Moschea non si fa – ribadisce il sindaco Cisint, evidenziando che il sotterfugio adottato dal centro culturale era evidente -. Non è accettabile che ad alcuni vengano concessi escamotage per non rispettare le regole amministrative e burocratiche a cui i cittadini e le imprese, invece, devono attenersi”.

“Questa sentenza, pertanto, ridona dignità all’operato del Comune di Monfalcone e a chi correttamente rispetta le regole che devono essere valevoli per tutti”, conclude Cisint, ricordato anche il coraggio di proseguire sulla strada su cui la maggioranza tutta compatta aveva creduto.