Nuove regole per i contributi contro il disagio a Monfalcone.
Novità a Monfalcone per quanto riguarda i contributi concessi in aiuto alle persone in difficoltà: si ampliano, infatti, i requisiti economici per accedere al sostegno economico alle spese, in particolare di natura sanitaria, abitativa, alimentare e in generale di emergenza, sostenute da chi si trova in stato di disagio sociale.
Una specifica misura di carattere socio-assistenziale introdotta dall’Amministrazione nel 2017 e che oggi, alla luce dell’attuale situazione, viene ulteriormente estesa, per dare la possibilità di fruirne a un numero maggiore di cittadini. Per accedere al contributo non sarà quindi più richiesto un reddito IRPEF non superiore a 12.000 euro annui, ma tale parametro viene esteso fino a 24.000 euro lordi.
Inoltre, potrà essere concesso anche ai soggetti di età superiore a 65 anni qualora la situazione della persona, anche sulla base di una specifica relazione del Servizio Sociale, rientri in una fattispecie di assoluta emergenza, non risolvibile con gli altri strumenti a disposizione.
“Una misura – spiega il sindaco, Anna Maria Cisint -, che abbiamo ritenuto necessaria alla luce dell’attuale situazione economica e geopolitica globale per dare un supporto concreto anche alle persone che hanno in reddito più alto perché, rispetto al 2017, anno in cui abbiamo introdotto il sostegno alle spese, il costo della vita è più alto, soprattutto a seguito dell’aumento dei costi delle bollette delle utenze domestiche registrato nell’ultimo periodo”.
“In questi cinque anni e mezzo sono stati acquisiti dati e elementi di analisi che hanno portato a rilevare che in città vivono famiglie e persone sole in grave stato di bisogno e che, pur trovandosi ad affrontare situazioni di particolare disagio, non rientravano nei parametri precedentemente fissati per accedere a questo specifico contributo. Abbiamo appurato che spesso una rilevante quota del reddito viene assorbita dalle spese per il canone di locazione, di gestione e riscaldamento degli alloggi; costi che nell’ultimo anno sono cresciuti esponenzialmente e che pesano sul bilancio familiare per un importo compreso fra i 700 e i 900 euro. A queste spese si sommano quelle alimentari e sanitarie e, in alcuni casi, cessioni dello stipendio, pignoramenti e obbligo di versamento alimenti a familiari che comportano quindi una sensibile riduzione delle risorse economiche, a volte tale da non consentire nemmeno il mero sostentamento”.
L’assessore all’Assistenza, Giuliana Garimberti, aggiunge: “Sono tante le situazioni che abbiamo analizzato, pensando sempre che dietro a queste situazioni ci sono persone che non riescono a far fronte alle spese di prima necessità e che non vanno lasciate sole. Il fondo destinato ai contributi per le situazioni di emergenza sociale è suddiviso in due parti: il 50% è destinato al sostegno di prestazioni sanitarie, l’altro 50% al sostegno delle altre tipologie di necessità. Per quanto concerne le spese sanitarie, si intendono ammissibili quelle per le quali il cittadino non ha trovato un’adeguata risposta presso i servizi sanitari”.
Oltre a quanto già riportato, possono accedere ai rimborsi le persone in stato di disagio sociale in possesso dei seguenti requisiti:
- residenza da almeno dieci anni nell’ Ambito socio assistenziale n.2 Basso isontino e da almeno un anno nel comune di Monfalcone;
- cittadinanza italiana.
Il rimborso da assegnare è determinato nel limite delle risorse destinate di anno in anno allo scopo dall’Amministrazione comunale. In ogni caso il rimborso non potrà superare le spese effettivamente sostenute. Gli interessati possono presentare domanda di ammissione al Comune di Monfalcone, compilata unicamente sugli appositi moduli predisposti dal Servizio sociale comunale.