Dopo oltre 50 anni Monfalcone dice addio al carbone

Monfalcone archivia per sempre il carbone.

Monfalcone archivia per sempre la lunga stagione dell’impiego del carbone per la produzione energetica che per oltre cinquant’anni ha creato gravi conseguenze e disagi per gli abitanti del rione e per l’intera città. Grande soddisfazione del sindaco Anna Maria Cisint per il provvedimento che ha messo fuori servizio in via definitiva i relativi gruppi 1 e 2 di produzione.

“Si tratta di un risultato di straordinaria importanza – ha rilevato il sindaco – che è la dimostrazione della serietà  dell’impegno che abbiamo assunto verso la nostra comunità per rimuovere una fonte che ha inciso pesantemente sull’inquinamento del nostro territorio e sulla salute dei cittadini. Ho sempre giudicato insostenibile la presenza di una centrale a carbone a ridosso delle abitazioni e all’interno della città  e sbagliate le scelte del passato, a partire dal piano energetico regionale del 2015, che hanno reso complicato il raggiungimento di questo obiettivo. Voglio ringraziare, oltre all’assessore Sabina Cauci e i nostri tecnici, il vice ministro all’Ambiente, Vannia Gava, per le azioni che ha messo in campo sulle problematiche di Monfalcone e per l’aiuto fornito in questa vicenda e il Presidente Massimiliano Fedriga per il sostegno della Regione. Un abbraccio ideale anche a tutti coloro che hanno combattuto con noi questa battaglia, primi fra tutti i cittadini del rione ‘Enel’.

Il gestore dell’infrastruttura ora predisporrà  e trasmetterà  al Ministero, entro la fine del mese di giugno, il programma operativo definitivo di fermata, pulizia, protezione passiva e messa in sicurezza degli impianti di produzione, delle relative apparecchiature e degli stoccaggi associati dell’impianto che verrà smantellato nei prossimi mesi. La centrale a carbone è entrata in funzione a fine degli anni Sessanta e da allora si sono moltiplicati i disagi, nonostante la nostra giunta avesse ottenuto, in sede di aggiornamento della VIA, l’applicazione delle più alte misure tecniche di mitigazione. Studi ambientali ed epidemiologici realizzati negli ultimi anni da autorevoli studiosi universitari, dall’ARPA e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche avevano messo in luce i rischi ambientali ed epidemiologici e per questo il risultato raggiunto assume un valore particolare per l’azione di tutela del nostro territorio che il Comune sta portando avanti, ma anche per i grandi investimenti di valorizzazione del litorale e dell’area carsica che hanno trasformato in questi anni le condizioni di vivibilità  di Monfalcone e dato una dimensione turistica  e più sana alla città”.