Il legno dei cipressi bruciati torna a vivere nel cuore del parco di Monfalcone

I cipressi sono stati trasformati in una panchina alata.

Il legno dei cipressi del Parco della Rimembranza, bruciati nell’estate dello scorso anno, torna a vivere nel cuore e nella mente dei monfalconesi.

E’ stata infatti completata l’opera – nata dai resti di due dei cinque cipressi che erano stati dati alle fiamme nel settembre 2021 – raffigurante una panchina alata creata da Davide Tramontini come messaggio, soprattutto rivolto ai bambini, di speranza e di sicurezza per il futuro.

Nell’idea dello scultore, la panchina simboleggia l’abbraccio di un angelo custode del parco, ed è stata realizzata con lo scopo di recuperare le origini delle piante e quelle del luogo in cui sono nate, per omaggiare il luogo e la sua storia.

La scultura è composta da due grandi ali laterali, dell’altezza di circa 3,5 metri, unite da una panca in cedro – materiale che si presta maggiormente alla realizzazione di superfici piane – a rappresentare l’incontro delle due ali. Al centro della panca, l’artista ha installato una sezione di tronco sospeso, recuperato da un altro dei cipressi arsi nel rogo, dalla quale, per i più esperti, è anche possibile leggere la mappa della vita dell’albero.

Dalla distruzione alla rinascita – ha dichiarato il sindaco Cisint – . Ovviamente, non avremmo mai voluto vedere i nostri cipressi bruciati, ma abbiamo voluto recuperare ciò che si è salvato dall’incendio per creare qualcosa che rimanesse nel parco, a ricordare quanto accaduto e a testimoniare che anche da un avvenimento avverso si può dare nuova vita a qualcosa che sia piacevole e utile per la comunità. La scultura arricchisce il parco giochi, che abbiamo fortemente voluto per far incontrare e divertire i bambini, soprattutto dopo la pandemia che li ha costretti a restare chiusi in casa per lunghi periodi, e la presenza di queste grandi ali rappresenta un messaggio di libertà per loro”.

Nel presentare l’opera al sindaco e al tecnico del Comune, Andrea Olivetti, Tramontini ha spiegato che i cipressi riescono a vivere anche 2.000 anni e le piante presenti nel parco della Rimembranza, avendo circa 150 anni, sono ancora relativamente giovani, per cui è stato possibile creare un’opera in grado di durare nel tempo, perché realizzata con un legno robusto e perchè sono stati utilizzati dei materiali resistenti alle intemperie.

Secondo l’artista, “Le ali rappresentano un simbolo di protezione e di libertà per i bambini che frequentano il parco giochi e ricordano anche la sacralità di un luogo che un tempo ospitava un cimitero e che si affaccia sulla Marcelliana, una delle più importanti chiese della città”.

Tramontini ha anche spiegato che i tronchi sono stati tagliati e riassemblati in laboratorio e, tra un componente e l’altro, sono state realizzate delle fessure con la duplice funzione di drenare l’acqua piovana e lasciare filtrare la luce del sole. Dal tronco del terzo cipresso bruciato che si è riusciti a recuperare, entro la prossima primavera verrà realizzata un’altra scultura che rappresenterà un’ancora.