Il focolaio Covid, con variante inglese, a Monfalcone.
“Le misure restrittive riguardanti in particolare l’Istituto comprensivo di Gradisca d’Isonzo sono dovute a un forte e pericoloso legame epidemiologico con il focolaio di Covid (variante inglese) emerso nei giorni scorsi all’interno di un’azienda monfalconese. La chiusura della scuola è quindi necessaria, vista l’alta capacità di trasmissione di questa forma del virus specialmente tra i più giovani”.
Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso della riunione in videoconferenza con i rappresentanti istituzionali dell’Ambito territoriale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.
Le operazioni di contact tracing, come ha spiegato Riccardi, sono iniziate lo scorso 11 febbraio quando sono emersi i cinque casi con variante inglese. Di questi, due sono dipendenti di un’azienda di Monfalcone e gli altri tre loro familiari. A quel punto è partita l’attività del Dipartimento di prevenzione, con 500 dipendenti della stessa azienda sottoposti a tampone molecolare e l’estensione dei test anche a cinque istituti scolastici e altre tre aziende. Allo stato attuale si registra quindi un focolaio complessivo di 79 positivi (composto da dipendenti, familiari e conviventi), di cui a cinque è stata rilevata la variante inglese. I contatti stretti sottoposti al regime di quarantena sono circa 90.
“La contagiosità maggiore della variante inglese impone a tutti la massima attenzione – ha ribadito Riccardi -, perché il diffondersi di questa forma di Covid rappresenterebbe un serio rischio per la tenuta del nostro sistema ospedaliero. Quindi, consapevoli dei disagi che determinati provvedimenti come la chiusura di una scuola possono creare, non bisogna in alcun modo sottovalutare un fenomeno che comporta un concreto pericolo, anche per i più giovani”.