Corano bruciato e minacce al centro islamico di Monfalcone. Cisint: ‘No alle strumentalizzazioni’

Al centro islamico di Monfalcone recapitati un Corano bruciato e una lettera con feci

Al centro islamico Darus Salam di Monfalcone sono stati recapitati una pagina del Corano bruciata e un messaggio con insulti e minacce, seguiti da una seconda lettera, contente feci.

Il grave episodio è stato reso noto dai referenti del centro, che hanno sporto denuncia, preoccupati dal “clima di islamofobia” che si sta diffondendo in città. “Ci piacerebbe una presa di posizione su questi fatti da parte degli amministratori e di tutta la politica”, hanno sottolineato, definendo inaccettabile l’accaduto “che ci viene riservato solo perché musulmani”.

Cisint: ‘Condanno il gesto, ma no alle strumentalizzazioni’

L’oltraggio, l’ingiuria e ancor più la profanazione dei simboli di fede vanno sempre condannati senza alcuna riserva, perché trasformano il legittimo diritto al dissenso in un atto di pura inciviltà anche quando esso vuole assumere il carattere del dileggio beffardo”, è il commento del sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint.

“Nulla giustifica fatti del genere. L’Amministrazione comunale esprime, quindi, solidarietà per gli atti di offesa rivolti al Centro culturale islamico Darus Salaam. Ma non sono accettabili le posizioni di chi intende portare avanti una strumentalizzazione a senso unico, con inverosimili riferimenti alla situazione locale e il diverso metro di misura di chi, in passato, ha mostrato totale indifferenza e addirittura intollerabili simpatie verso le reali minacce nei miei confronti”, prosegue Cisint.

Cisint, sotto scorta, difende l’operato del Comune

Minacce che hanno portato l’autorità a mettermi sotto scorta, anche per le bugie raccontate da sinistra e centri islamici, e che continuo a subire sin da quando, nel 2019, sono arrivate in Comune esplicite lettere intimidatorie, fino a giungere ai proclami di odio deliranti diretti dei mesi scorsi con l’augurio di subire il giudizio dell’angelo della morte. Usare episodi come le lettere inviate al Centro Darus Salaam per alimentare ulteriori polemiche aggressive nei confronti del Comune e dei suoi esponenti rappresenta un comportamento di grave irresponsabilità“, conclude Cisint.