Monfalcone, fine di un’era: partito l’ultimo carico di carbone della centrale. Ecco come diventerà il sito

Il futuro dell’ex centrale di carbone a Monfalcone.

Con la partenza dell’ultima nave carica di carbone, si chiude definitivamente l’era della centrale a carbone di Monfalcone, attiva fin dalla fine degli anni Sessanta e per anni responsabile di danni ambientali, specialmente per le abitazioni vicine. Questo evento rappresenta una giornata storica per il territorio, segnando il punto di svolta verso una nuova fase di bonifica e riqualificazione dell’area.

Un progetto di rigenerazione senza precedenti

La chiusura della centrale, avvenuta nell’aprile dello scorso anno in seguito a un’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia, è accompagnata da un piano ambizioso di recupero del sito, che prevede la demolizione totale dell’impianto, la bonifica e la trasformazione di un’area di circa 30 ettari. L’obiettivo è quello di restituire lo spazio alla città con nuove infrastrutture sostenibili.

Il piano prevede un investimento complessivo di 60 milioni di euro per la rigenerazione ambientale: “Nel luogo in cui oggi è partita l’ultima nave carbonifera – spiega Anna Cisint -, verranno realizzati un porticciolo nautico, altre strutture di servizio, una passeggiata ciclopedonale turistica lungo la banchina del canale Valentinis e un parco urbano nel segno della sostenibilità, per un impegno di ulteriori 20 milioni di euro“. 

“Il dato rilevante da sottolineare è quello dell’integrale bonifica dell’area, non prevista in nessuna precedente progettualità e fortemente pretesa dall’Amministrazione comunale, con lo smantellamento, peraltro già iniziato, di tutte le infrastrutture, compreso il camino, e la pulizia dell’intero ambito.  Sono state in questo modo accolte le proposte presentate dalla Giunta e approvate in un documento dal Consiglio comunale, smentendo così lo scetticismo con il quale questi propositi di chiusura, di totale demolizione e di riqualificazione urbana dell’area erano stati accolti dagli esponenti del centrosinistra.  Colgo l’occasione per ringraziare il viceministro Vannia Gava e il presidente Massimiliano Fedriga per aver supportato il raggiungimento di questo risultato”.

“La chiusura della centrale a carbone e il risanamento del sito sono il coronamento di un impegno portato avanti in questi anni per rimuovere dal nostro territorio un grave fattore di inquinamento – aggiunto l’assessore all’ambiente Sabina Cauci -. Sin dall’inizio del mandato abbiamo preteso che la società A2A adottasse le più alte misure di mitigazione possibili con l’obiettivo di arrivare non solamente alla dismissione totale, ma anche al completo risanamento dell’area. Questo risultato è frutto di una tenace volontà e della sensibilità dell’amministrazione comunale a sostenere questo risultato, fra lo scetticismo dell’opposizione di molti. Si apre ora un importante capitolo del tutto nuovo in termini di sostenibilità e difesa ambientale del nostro territorio”.