Monica Bizaj è stata aggredita a Monfacone.
In un bar, ha difeso l’amica dalle molestie di un uomo: è stata inseguita e picchiata dal branco. Il caso di aggressione è accaduto a Monfalcone sabato notte, prima di Pasqua. A essere stata malmenata, la 48enne Monica Bizaj: il caso è emerso perché Sbarre di Zucchero, associazione per i diritti umani di cui è fondatrice e che si occupa di carceri e detenuti, ha lanciato una campagna social, sottolineando con indignazione il fatto che nessuno sia intervenuto.
“La nostra Monica, presa a calci mentre era a terra da 5 uomini per aver difeso un’amica che era stata palpeggiata da questi – riporta il post -. Ma la cosa più disgustosa e che nessuno degli avventori del locale sia intervenuto, nemmeno chiamando le forze dell’ ordine. Risultato, costola rotta, versamento pleurico, 28 giorni di prognosi! Crediamo che ogni ulteriore commento sia inutile”.
A raccontare quanto accaduto è la stessa Monica, al Corriere del Veneto: le due donne erano al bancone di un locale del centro di Monfalcone, quando un uomo ha cominciato a importunare pesantemente la sua amica. Lei è intervenuta per difenderla. Una volta fuori, però, gli uomini l’hanno presa a pugni, scaraventata a terra e presa a calci. “Al solo ricordo di quei minuti terribili che non finivano mai, mi si gela ancora il sangue” ha raccontato. E oltre alle botte, a far male ancora di più è stata l’indifferenza di chi ha assistito alla scena.
Sull’aggressione è intervenuta anche Anna Maria Cisint, primo cittadino di Monfalcone: “Le indagini sono in corso e quindi non mi pare il caso di fare commenti prima che sia la Polizia di Stato a definire la situazione. Certo è che la signora è stata percossa e stupisce che non ci sia stata immediata reazione per difenderla, né per chiamare le Forze dell’Ordine. E’ necessario che si intervenga sempre, perché il silenzio porta altra violenza. Poi, se verrà accertata la responsabilità di qualcuno che è ospite – come pare che sia – che lavora temporaneamente qui, allora chiederò all’azienda l’immediato allontanamento”.