Il salice di Panzano era malato.
Quella di ieri è stata una giornata storica per il rione di Panzano a Monfalcone: sono iniziate infatti le operazioni per la rimozione del salice che da 110 anni campeggia in via dell’Agraria, che versava ormai in uno stato vegetativo di deperimento irreversibile.
“Le abbiamo provate tutte per salvare il nostro salice – ha commentato l’assessore alle Priorità dello Sviluppo Urbano, Anna Cisint – e con grande dispiacere ci vediamo costretti a salutare un simbolo del quartiere Panzano e memoria storica di tanti cittadini perché, purtroppo, le sue condizioni di salute sono irrimediabilmente compromesse e ne risulta necessario il taglio per tutelare la sicurezza pubblica”.
“Un albero che non rappresentava soltanto una pianta, ma un amico di giochi che ha accompagnato intere generazioni di bambini monfalconesi che nei suoi pressi giocavano e che sotto la sua chioma trovavano ombra, che ha accolto per oltre un secolo coloro che si recavano a lavoro nelle industrie limitrofe e gli amanti del mare e dello sport diretti alla Svoc o alla Canottieri Timavo. Per lasciare alla città il suo ricordo, abbiamo recuperato dalla pianta diverse talee, assicurando che la memoria di questo salice continui grazie ai suoi ‘figli’ che saranno piantumati al suo posto, lungo la ciclabile di via dell’Agraria e in altre aree che individueremo prossimamente”.
L’imponente salice piangente Salix babylonica con un’altezza di 8,50 metri e una circonferenza del tronco di 412 cm, da tempo ormai dimostrava segni di cedimento, e a seguito dell’attento monitoraggio da parte del Comune, con perizia stilata dal dott. agr. Ivan Snidero, esperto arboricoltore, è stato confermato che la pianta si trova in uno stato di deperimento irreversibile, con alto rischio per la sicurezza pubblica.
La verifica ha rilevato fenomeni di decadimento del legno diffusi, specialmente al colletto, al castello e nelle branche, oltre a numerosi segni di compromissione dovuti all’attacco di funghi come Ganoderma e Perenniporia, che hanno eroso il sistema radicale e compromesso la stabilità della pianta.
Per salvare il salice, il Comune aveva già avviato le prime analisi dello stato di salute della pianta nel giugno 2022, riscontrando un’inclinazione significativa verso sud-ovest e un progressivo aumento delle parti secche nella chioma. Nel tentativo di prolungarne la vita, si erano adottate diverse misure, tra cui la messa in sicurezza delle radici e l’installazione di un sostegno d’acciaio per garantire la stabilità. Erano stati anche effettuati interventi di cura con iniezioni di concime e idratazione costante dell’albero.
Nonostante ogni sforzo, la pianta attualmente versava in classe di rischio D, condizione che rende inevitabile l’abbattimento. L’area su cui sorgeva verrà successivamente bonificata per eliminare i residui fungini dal terreno e permettere un futuro sicuro per nuove piantumazioni. Il Comune proseguirà con l’iniziativa di propagazione, rendendo possibile la continuità di questo esemplare grazie alle talee prelevate, che manterranno il medesimo patrimonio genetico dell’albero originario, assicurando così che il simbolo del quartiere possa continuare a vivere attraverso nuove piante che cresceranno in città.