Carte in dimora, apre le porte la biblioteca di Villa de Claricini Dornpacher

Sabato 12 ottobre si potranno scoprire i tesori dell’archivio della storica dimora di Bottenicco di Moimacco

Antichi manoscritti, pergamene, incunaboli, spartiti e tante altre rare pubblicazioni: sono questi i tesori conservati nella biblioteca e nell’archivio storico di Villa de Claricini Dornpacher a Bottenicco di Moimacco e solitamente non visibili al pubblico che, sabato 12 ottobre, sarà possibile osservare da vicino grazie all’iniziativa Carte in Dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro promossa da ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane), nella quale è inserita la Fondazione de Claricini Dornpacher, istituzione culturale e museale con archivi dichiarati di notevole interesse culturale tutelati dallo Stato italiano. Due le visite guidate gratuite in programma, con prenotazione obbligatoria (visit.declaricini.it – 0432 733234) e partenza alle 9.30 e 11.30.

Custoditi oltre 5mila volumi

La biblioteca storica della seicentesca dimora, situata a breve distanza da Cividale del Friuli, contiene più di cinquemila volumi di cui oltre 700 antichi. Tra le rarità spiccano un incunabolo stampato a Bologna nel 1491 – censito dalla British Library di Londra nell’Incunabula Short Title Catalogue – con i sonetti d’amore scritti da un Claricini, Silvano Sclaricino, e 52 cinquecentine molte stampate a Venezia da Aldo Manuzio.

“La nostra Fondazione – sottolinea il presidente Oldino Cernoia – è inserita nell’iniziativa nazionale con oltre 100 archivi e biblioteche storici privati situati in castelli, rocche e ville in tutta Italia per documentare l’evidente missione culturale della dimora storica De Claricini Dornpacher quale elemento imprescindibile del patrimonio nella nostra regione e territorio cividalese”.

Patrimonio culturale e storia di famiglia

“Le biblioteche storiche e gli archivi privati – sottolinea il presidente nazionale dell’ADSI Giacomo di Thiene -, con le loro carte, libri e manoscritti, rappresentano la testimonianza tangibile dell’evoluzione dei territori e di come le dimore storiche siano un elemento fondamentale e imprescindibile del patrimonio culturale del nostro Paese, grazie anche alla loro presenza capillare e costante in ogni città, comune e borgo d’Italia, di cui non solo rappresentano la storia, ma possono e devono essere perni dello sviluppo sostenibile dei territori che rappresentano e del loro futuro”.

La biblioteca di Villa de Claricini Dornpacher rispecchia i gusti e gli studi dei componenti della famiglia e in particolare di Nicolò (1864-1946) – ultimo esponente maschile del casato ad abitare la villa a Bottenicco, dantista e presidente della pontificia Arca del Santo a Padova – della moglie poetessa e scrittrice Teresa Thurner, dei figli Guglielmo, autore della tesi di laurea sull’emigrazione in Friuli dal 1876 al 1911, Giuditta collezionista e autrice di pubblicazioni sull’arte tessile e Beatrice, traduttrice.

Classici e biblioteca dantesca

Preziosi sono i classici della letteratura anche in lingua originale (latina, italiana, tedesca, inglese, francese), le prime guide su Cividale del Friuli, periodici e opuscoli, pubblicati in ambito regionale, ricchi di informazioni sul territorio cividalese e conservati nella sala della biblioteca all’ultimo piano della Villa, entro librerie lignee intagliate, nel primo ‘900, dal mobiliere friulano Costantino Serafini. I volumi di storia dell’arte (secc. XIX-XX) appartenuti a Giuditta de Claricini Dornpacher (1891-1968) sono collocati nel suo studiolo. In numerosi volumi sono stati anche raccolti ritagli di articoli tratti da quotidiani e riviste locali e nazionali, che testimoniano l’inclinazione del conte Nicolò a documentare minuziosamente eventi storici e di cronaca.

A inizio ‘900 quella della famiglia de Claricini Dornpacher era stimata la più ricca biblioteca dantesca privata in Italia. Con testamento del 1967, Giuditta donò il fondo su Dante alla Biblioteca storica del comune di Padova. Dal 2019 l’apertura della biblioteca de Claricini Dornpacher alle visite del pubblico incrementa la conoscenza e valorizzazione di questo patrimonio unico.