La grave crisi mediorientale acuita dalle ultime preoccupanti tensioni fra Israele e Iran desta preoccupazione ma Emanuele Franz, filosofo di Moggio Udinese, spesso al centro di clamorose proteste, non si dà per vinto. Anzi, spinto dal suo inarrestabile ottimismo, che lo porta a intravvedere quello che di buono comunque c’è nel cuore dell’Uomo, ha intrapreso da diverse settimane uno dei suoi avventurosi viaggi proprio nei Paesi del Medio Oriente, che da sempre lo affascinano per il loro messaggio antico e trascendentale.
Sta compiendo un pellegrinaggio in solitaria per scoprire i fondamenti della Fede e ringraziare i Profeti per il loro esempio e chiedere Unità dei popoli. A soli dieci chilometri dal confine anatolico con la Siria è riuscito a scattare questa foto nella zona di Harran che appare pregna di significato. Ritrae, infatti, tre bambini che giocano davanti a un carrarmato, segno dell’atmosfera tesa e piena di contraddizioni.
In queste intense giornate di viaggio, Emanuele Franz è stato in numerose località ammirando i loro storici monumenti. Tarso, la grotta di Pietro e Paolo ad Antiochia, e il mausoleo dei profeti Eliseo e Giobbe per una preghiera di unità fra i popoli. Ma anche il più antico sito archeologico del mondo, Karahantepe e il gemello Göbekli Tepe, il più antico tempio / santuario del mondo, qui l’ uomo 12000 anni fa ha iniziato a pregare. Non da ultimo Franz si è recato alla grotta di Abramo a Sanljurfa e a Mardin, una delle ultime città al mondo dove la comunità cristiano siriaca parla ancora l’aramaico antico.
Incatenato ad una pietra per protesta, l’ultimo gesto del filosofo mistico di Moggio