Le indagini sull’omicidio di Pantianicco in cui ha perso la vita Benita Gasparini.
Continuano le indagini sull’omicidio di Pantianicco e, dopo i sopralluoghi dei Ris di Parma, si rafforza l’ipotesi di una rapina finita malissimo.
Dalle analisi, infatti, non sono state trovate tracce di sangue né sull’auto del figlio che aveva trovato il corpo senza vita di Benita Gasparini, né sulla bicicletta dell’altra figlia, che era arrivata poco dopo. Dalla casa dell’89enne mancherebbero invece mille euro che proprio la figlia aveva ritirato in posta alcuni giorni prima su richiesta dell’anziana, elementi che farebbero propendere appunto per una rapina.
Ai rilievi dei Ris che ieri hanno perlustrato la casa e raccolto anche le impronte digitali, hanno partecipato anche il consulente scelto dalla famiglia della vittima, Edi Sanson, e la criminologa Linda Pontoni.
Tra gli elementi emersi, la presenza del cestino delle uova nel pollaio e l’acqua aperta per bagnare l’orto (indice che quella mattina, Benita era impegnata nelle sue incombenze consuete) e la testimonianza di una vicina che ha sentito un cane abbaiare insistentemente nell’orario in cui si presume abbia agito l’assassino. Elementi che potrebbero essere utili a ricostruire il contesto e la dinamica di quanto successo.