La posa della prima pietra a Martignacco.
La comunità di Martignacco disporrà, a Nogaredo di Prato, di una nuova casa per l’infanzia, che sarà realizzata nell’ampio spazio dell’area retrostante l’edificio attuale e che accoglierà i bambini in spazi a loro
adeguati e nella massima sicurezza sanitaria. L’edificio sarà
realizzato con un importante sostegno economico della Regione.
Alla posa della prima pietra, presenti assieme alle autorità locali, a un folto pubblico, alla scolaresca dell’attuale scuola per l’infanzia, il vicegovernatore della Regione e assessore alla Salute Riccardo Riccardi, e l’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti, è avvenuta il 16 settembre a Nogaredo di Prato.
Come evidenziato dal vicegovernatore, rappresenta un evento significativo per la comunità locale e per l’intero comune, poiché segna l’avvio di un’opera essenziale per le famiglie di Nogaredo e della frazione contermine di Faugnacco. Evento che, è stato ancora ricordato, viene celebrato a undici anni dallo stanziamento di buona parte della somma necessaria, complessivamente 3 milioni e 240 mila euro, da parte della Giunta regionale.
Il tema della scuola, ha ricordato a tal proposito l’assessore alle Infrastrutture, è uno di quelli essenziali che la Regione è chiamata ad affrontare per poter garantire la massima sicurezza agli studenti e agli insegnanti, e di conseguenza all’intera comunità. L’obiettivo che la Regione si pone è quello di riuscire a realizzare gli interventi necessari in tempi brevi.
La posa della prima pietra a cura dell’impresa vincitrice dell’appalto, è un gesto simbolico: porge a tutti un ulteriore e significativo segnale della ripartenza, poiché rappresenta l’intervento pubblico più importante realizzato fino a oggi nel comune di Martignacco. Un’opera, come ricordato dal vicegovernatore, che è sinonimo di una comunità viva, dinamica,
ma anche frutto di una scelta della Regione, che all’epoca non fu
facile né banale.
Nel corso della cerimonia è stato ricordato il tempo trascorso dall’assegnazione del contributo all’avvio dei lavori, segnale di quanto occorra apporre dei cambiamenti sia nella burocrazia ma anche tra le norme che regolano la funzionalità degli enti pubblici. Il ritardo avrebbe infatti privato la comunità di un servizio che, nel periodo dell’emergenza e della ripartenza, avrebbe potuto assicurare maggiore serenità e ristoro alle famiglie e ai piccoli ospiti, in un ambiente ideale nel quale cominciare ad aggregarsi e a formarsi, per divenire cittadini consapevoli.
L’edificio accoglierà 4 sezioni e disporrà di un ampio loggiato; sarà inoltre realizzato con soluzioni tecnologiche evolutesi nel corso degli anni di attesa, a vantaggio dell’ambiente interno e della sostenibilità.