La processione delle barche per la Festa di San Vio.
La laguna della Bassa Friulana si è vestita appieno dei colori dell’estate. La comunità maranese, infatti, non ha mancato di celebrare i suoi compatroni, i santi Vito, Modesto e Crescenza, con la tradizionale ma sempre suggestiva processione di barche per la “Festa de san Vìo”.
“E’ il momento più significativo e identitario di Marano Lagunare“, ha sottolineato a margine il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, che si è unito alla celebrazione. “Qui si intrecciano gli aspetti religioso, storico e popolare attraverso la conservazione e la valorizzazione delle più profonde tradizioni locali, che in questo caso si rifanno ad una devozione datata 1362, anno a cui risalgono le prime notizie ufficiali di una festa paesana collegata alla Pieve di san Martino”.
“Si tratta di un patrimonio inestimabile che, grazie sia all’impegno delle istituzioni ecclesiastiche sia dell’amministrazione comunale e di tantissimi volontari – è il pensiero di Bordin -, viene preservato e valorizzato da tempo immemorabile. Perciò è a loro che va il plauso, dell’istituzione regionale che rappresento e mio personale, a tutte queste figure preziose, perché è fondamentale conservare le nostre radici e renderle base di un futuro saldamente ancorato alle nostre tradizioni più care”.
“Sono una decina le imbarcazioni che hanno voluto prendere parte a questa nostra plurisecolare tradizionale processione, che abbiamo potuto riprendere appieno dopo le edizioni in forma ridotta causa pandemia da Covid”, ha fatto sapere con un certo orgoglio ed emozione il sindaco Mauro Popesso, che ha ringraziato “le associazioni e la comunità intera, incluse le personalità militari e religiose, che si sono unite nell’organizzare la manifestazione“.
E di “festa molto sentita dalla comunità di Marano Lagunare, ma anche dai tanti partecipanti e turisti che attira a sé ogni anno per un momento sia di preghiera sia ludico”, ha commentato anche un maranese doc, l’onorevole Graziano Pizzimenti, pure lui partecipe della benedizione delle acque e del ricordo rivolto ai morti in mare e in laguna attraverso le parole di don Lorenzo Magarelli.