Riapre lo storico ristorante a Manzano “Al Viandante alpino”.
Un locale storico, anima del paese e punto di riferimento secolare, prenderà vita da sabato 4 novembre a Manzano: si tratta del ristorante “Al viandante alpino”, che vedrà al timone Camelia Serea, 36 anni, assieme al compagno Pietro Quartarolo, 48.
“Io e la mia compagna abbiamo deciso di dare nuova vita a questo locale perché vogliamo dare ai nostri futuri clienti quel sentore di casa, quel posto in cui sentirsi in famiglia, un locale caloroso dai sapori veri e genuini”, spiega con entusiasmo Pietro. In realtà l’uomo, dopo aver valutato con attenzione ad inizio anno, diverse strutture, appena ha messo piede dentro a quello che sta per diventare il gioiello culinario, se ne è immediatamente innamorato.
Spazzato via ogni dubbio, a gennaio scorso la decisione definitiva di mettere mano alla ristrutturazione e, trascorsi alcuni mesi, oggi è finalmente pronto per accogliere e stupire tutti coloro varcheranno la soglia. Duemila metri quadrati di parcheggio, una cucina tutta nuova, il bancone nuovo, oltre ad un angolo pizzeria creato di sana pianta. Centoventi posti a sedere che non aspettano altro di essere occupati da palati esigenti ma allo stesso tempo alla ricerca di sapori casalinghi.
Ai fornelli, proprio Pietro, che vede la cucina come una forma di amore e di creatività. “Amo fare da mangiare per le persone, quando dall’ oblò della cucina osservo i clienti felici ed entusiasti di ciò che stanno mangiando, il mio cuore si riempie di gioia, oserei affermare che si tratta di una vera e propria missione di vita“, afferma Pietro.
“Ciò che più adoro cucinare sono i piatti a base di selvaggina, ma anche scogliere e qualche azzardo di gusti e sapori” racconta lo chef, che da decenni è riconosciuto nel mondo della ristorazione. Un amore lungo dieci anni quello con la compagna Camelia, che ha preso piede anche nella professione che ha portato la donna a smettere i panni di sarta, per acquisire quelli di ristoratrice.
Nel 2019 infatti, la coppia si è imbarcata nell’apertura di “Al viandante” a Pasian di Prato che, per diverse vicissitudini che sono andate a sommarsi alla crisi dovuta al terribile periodo pandemico, ha chiuso i battenti. “Abbiamo voluto mantenere lo stesso nome proprio perché, a nostro avviso, i clienti sono un po’ dei viandanti, c’è chi va e viene, chi passa di sfuggita, chi invece si affeziona e resta, noi comunque siamo sempre a braccia aperte con l’intento di accogliere sempre tutti” confida Pietro. In attesa quindi della grande apertura, il “pioniere” Pietro, come lui stesso ama definirsi, assieme alla compagna e titolare, mettono a punto gli ultimi dettagli per un inizio con il botto.