Il progetto sostenuto dall’assessore di Manzano Venturini.
Il Comune di Manzano si candida per il progetto “Borgo pilota”. La decisione è stata presa in una delle ultime sedute la giunta comunale dove è stato deliberato di procedere con la presentazione e la sottoscrizione della documentazione necessaria alla partecipazione alla manifestazione di interessi previsto dalla Regione Friuli Venezia Giulia relativo alla selezione di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio di abbandono e abbandonati. Si tratta di una linea di finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) promosso dal Ministero della Cultura e relativo alla linea di azione denominata “Attrattività dei borghi”, nell’ambito del quale si prevede di sostenere la realizzazione di 21 progetti di particolare rilievo e significato (uno per regione o provincia autonoma), ciascuno di importo pari a 20 milioni di euro, per un ammontare complessivo di 420 milioni di euro, rimettendo la selezione alle Regioni o Provincie autonome.
La valorizzazione del territorio di Rosazzo è una degli obiettivi che si è prefissata l’amministrazione guidata dal sindaco Piero Furlani. A fine dello scorso anno si era infatti tenuto un importante convegno nel corso del quale erano state presentate una serie di proposte per la valorizzazione della zona, al quale vi avevano preso parte soggetti sia pubblici che privati.
“L’idea del progetto che abbiamo chiamato “Prospettiva Rosazzo” è un sostantivo che meglio definisce una delle zone più belle del Friuli – ha affermato l’assessore all’urbanistica Valmore Venturini – e questo per due motivi: il primo trova origine dalla natura geomorfologica del sito con la vista delle colline che offre da sempre al visitatore un’ampia e suggestiva prospettiva sul paesaggio che le circonda. Il secondo invece è di natura progettuale, la proposte emerse dall’idea di progetto trovano infatti diversa applicazione in tempi successivi con molteplici strumenti che daranno vita nell’insieme ad una completa trasformazione del territorio”.
La zona di Rosazzo ha visto nel corso degli anni un costante calo dei residenti, da qui l’incarico che a suo tempo l’amministrazione aveva affidato all’architetto Carola Nitsch per una dettagliata ricognizione di tutto il patrimonio residenziale abbandonato, un lavoro che indubbiamente ha rappresentato un punto di partenza per le successive scelte che dovranno essere intraprese. Importante è anche l’inserimento del colle dell’Abbazia di Rosazzo, che insieme ad altri luoghi peculiari compone la rosa di 5 paesaggi selezionati per la Regione FVG appartenenti alla Rete rurale Nazionale che conta 123 paesaggi in tutta Italia.
Le proposte presentate.
Le proposte progettuali elaborate prevedono la realizzazione di una Viwing Tower e un percorso di didattico sul monte di Santa Caterina, la realizzazione del giardino delle rose all’interno del complesso dell’Abbazia, la ristrutturazione ad uso enoteca e ristoro del corpo edilizio in abbandono del compendio abbaziale, l’installazione di nuova segnaletica, la riqualificazione dell’area esterna, la creazione di punti panoramici attrezzati lungo i percorsi ciclabili che attraversano il territorio di Rosazzo, la riqualificazione edilizia e funzionale del complesso di proprietà della Fondazione Ado Furlan dove è prevista la creazione della Casa della Ribolla gialla e per ultimi ma non per importanza, una serie di interventi finalizzati alla realizzazione di una nuova rete di pubblica illuminazione e più in generale di manutenzione del territorio. Un valore complessivo del progetto che vale quindi 20 milioni di euro che, in caso di accoglimento, verrebbero tutti finanziati dal Ministero della Cultura.
Il progetto è stato condiviso con le manifestazioni di interesse da parte della Fondazione Abbazia di Rosazzo, dalla Fondazione Ado Furlan, dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone, dal Consorzio tutela vini “Friuli Colli Orientali e Ramandolo” e dalla BancaTer Credito Cooperativo FVG.
“L’obbiettivo che ci siamo prefissi – ha proseguito Venturini – è quello si superare la vocazione prettamente agricola che ha finora contraddistinto il territorio verso una progettualità che non può che avere una visione culturale e turistica. Il lavoro fatto è stato notevole, soprattutto se consideriamo i pochi giorni che erano a disposizione per la presentazione della documentazione che veniva richiesta dalla manifestazione di interesse, per questo è doveroso da parte mia un sentito ringraziamento all’architetto Nitsch, all’ufficio urbanistica ed ovviamente ai soggetti che hanno condiviso la nostra proposta. Siamo quindi fiduciosi perché riteniamo di aver avanzato una proposta pienamente rispondente agli obiettivi del PNRR”.