Manzano abbandona l’Uti ed è polemica

L’opposizione contro l’uscita dall’Uti.

Nel 2014 l’allora Giunta comune di Manzano si confrontò con la legge regionale che aveva reso obbligatoria l’adesione dei comuni alle Uti. “Il nostro ingresso – rivendica la consigliere di minoranza Angelica Citossi, all’epoca assessore ai Lavori pubblici – ha permesso di ricevere importanti trasferimenti spesi a favore della nostra comunità evitando pesanti penalizzazioni”. 

Recentemente è stata abrogata l’obbligatorietà di aderirvi e pertanto il contesto normativo è diverso dall’attuale.

“La decisione dell’attuale Giunta – prosegue la capogruppo dell’opposizione – di uscire da tale gestione associata delle funzioni è sintomo dell’incapacità dell’attuale amministrazione di fare aggregazione. I tavoli di lavoro non vanno abbandonati, ma usati. Invece l’attuale è un’amministrazione che fa fatica ad affermarsi in contesti più ampi dei limiti territoriali come dimostrato anche dal fatto che il sindaco Piero Furlani, a differenza del suo predecessore, non è stato nominato presidente del controllo analogo del Poiana”.

Grazie alla gestione associata è stato possibile fruire di servizi di polizia edilizia e ambientale, di polizia amministrativa e infortunistica stradale, organizzare incontri di informazione-prevenzione per gli over 65, realizzare maxi-operazione di controllo dei mezzi in circolazione e pattuglie di volontari per il controllo delle sponde del Natisone. Tutti punti che Citossi ci tiene a sottolineare.

“Ricordiamo a Furlani – conclude – il finanziamento di oltre 200 mila euro erogato dalla Regione per incrementare le postazioni di videosorveglianza presenti nel comprensorio e che solo facendo parte dell’Uti del Natisone Manzano potrà godere di una centrale operativa unica per la rilevazione e la gestione delle immagini delle telecamere di sorveglianza, attive nei 15 comuni dell’unione”.