L’intervento si terrà nel mese di settembre ed è stato affidato al Consorzio di bonifica Cellina Meduna
A settembre partirà un altro lotto per rimozione di una parte dell’amianto sparpagliato nel greto del Cellina. L’operazione è stata affidata al consorzio di bonifica Cellina Meduna e riguarderà un braccio di alveo compreso tra i Comuni di Maniago e Montereale.
La procedura di consegna dei lavori alla ditta appaltatrice è in fase di definizione proprio in queste ore: una volta completato l’iter burocratico, le maestranze potranno mettersi subito in azione. Il budget complessivo stanziato dalla Regione supera di poco gli 850 mila euro.
E’ molto probabile che i fondi a disposizione consentano la pulizia di due o tre cumuli al massimo del pericoloso composto industriale. Tutto, però, dipenderà da cosa concretamente si troveranno dinanzi gli esperti una volta tolti i teloni di protezione dei depositi mappati e catalogati nel corso delle scorse settimane.
Tutto il materiale rimosso sarà inertizzato e spedito all’estero
Trattandosi di “materiale contaminato da amianto“, tutto ciò che sarà asportato dal letto del fiume dovrà essere inertizzato e spedito all’estero. Significa che, insieme alle fibre di asbesto, saranno smaltiti in un unico blocco sassi, terra e altri eventuali rifiuti mescolati nel tempo.
In Italia, infatti, non esistono discariche autorizzate a ricevere questa particolare tipologia di scarti: l’appaltatore dovrà trovare un intermediario internazionale che trasferisca oltreconfine i rifiuti prelevati nel Maniaghese (solitamente gli impianti di principale destinazione risultano attivi in Germania e nei Paesi nordici, Norvegia compresa).
Sopralluoghi e lungo iter burocratico
Le spese di trasporto incideranno chiaramente sui quantitativi che potranno essere asportati dalla zona. Prima di dare il via ai lavori, il consorzio guidato dal presidente Valter Colussi ha eseguito una lunga serie di sopralluoghi e accertamenti tecnici. Articolata anche la lista di permessi e autorizzazioni a procedere: il sito è tutelato da vari vincoli paesaggistici e naturalistici.
Salvo imprevisti legati al maltempo, il cantiere non dovrebbe durare più di 90 giorni e dunque concludersi entro la fine dell’anno.
Danni ambientali provocati negli Anni ’70
Già in passato la Regione aveva disposto delle bonifiche parziali dei cumuli di asbesto gettati tra i sassi del fiume negli anni Settanta, quando il composto cancerogeno era liberamente utilizzabile dall’industria nazionale. La sistemazione ambientale di questo angolo di territorio è stata sollecitata a gran voce dall’amministrazione comunale di Maniago, preoccupata per gli effetti dannosi delle ondate di piena del Cellina. Il timore, infatti, è quello di un costante aggravamento della situazione di degrado, con i rifiuti inquinanti spostati sempre più a valle dalla corrente dell’acqua.