Ogni anno l’Associazione Culturale Corale Polifonica Montereale Valcellina APS, dedica la propria attività artistica ad un illustre personaggio della storia, sia che fosse stato un musicista o che abbia avuto grande rilevanza in ambito culturale o storico. Nel 2024 sarà celebrato il grande musicista Giacomo Puccini, nel 100° anniversario della sua scomparsa. L’appuntamento è per il 27 ottobre alle 17.30 al Teatro Verdi di Maniago.
Sarà un viaggio attraverso la storia, la musica, la parola, il canto, le immagini a ricordo dei mille colori dell’erede di Giuseppe Verdi, GIACOMO PUCCINI, il compositore tra i protagonisti del “MONDO NUOVO”. Perché è stato definito l’erede di Giuseppe Verdi? Qualcuno ha detto che l’arte è una continua processione di differenze, nel secondo Ottocento questa processione è particolarmente articolata da una folla che via via si ingrossa in bella mescolanza, fino alla svolta del secolo, l’implacabile filtro livellatore del melodramma e di tante altre cose, il passaggio obbligato accessibile soltanto ai più forti e ai lungimiranti. Nel corteo delle differenze cercano spazio molti autori che pur lasciando tracce importanti del loro passaggio, saranno destinati a essere sommersi dalle grandi voci di Verdi e Wagner.
Il 14 maggio 1894 al Covent Garden di Londra viene eseguita la “MANON LESCAUT” di Giacomo Puccini, George Bernard Shaw nel recensire la serata concluse dicendo: “Puccini mi sembra erede di Verdi più di alcuni suoi rivali” Quindi si può dire sia stato lo scrittore inglese a stabilire questa eredità artistica.
Giacomo Puccini e il suo tempo.
A sipario chiuso l’attore ci introduce nell’opera facendo rivivere i primi anni di vita di Giacomo Puccini avvolto dalle immagini d’epoca di fine secolo, si odono le note del “Va pensiero” di Giuseppe Verdi che non solo ci conduce al periodo storico delle lotte risorgimentali ma ha la funzione primaria di delineare il passaggio di testimone da Giuseppe Verdi al suo erede Giacomo Puccini, quindi verrà poi intonato “Il canto degli italiani”, nato in quel clima di fervore patriottico, ovvero il nostro Inno Nazionale, scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro. Eseguita l’Ouverture, che rappresenta una sorte di “culla” per Giacomo Puccini (nato nel 1858, tre anni prima della proclamazione dell’Unità d’Italia) ecco che inizia la parte a lui dedicata. Entrano in scena gli attori, uno interpreta Puccini, l’altro sarà il narratore. Dai suoi primi anni, vissuti in una famiglia numerosa caratterizzata dalla scomparsa del padre quando egli era piccolo, già traspare tutto il carattere deciso e fiero che lo contraddistinguerà per il resto dei suoi anni, una forza immensa che spesso entra in contrasto con gli altri musicisti per non parlare dei librettisti. Durante lo spettacolo si narrerà della sua vita, della sua produzione artistica, del suo periodo storico e culturale, nel palco gli attori in tutt’uno con i quattro cantanti solisti, il coro e l’orchestra insceneranno i momenti più salienti delle famose opere quali Manon Lescaut, La Boheme, Tosca,Butterfly, La Fanciulla del West, Il Trittico e la Turandot che prenderanno sempre più ardore. La scena sarà impreziosita da proiezioni di immagini originali dell’epoca.