Tra qualche Giorno Guido Riva avrebbe compiuto 101 anni.
Un’icona della resilienza e della dedizione, Guido Valentino Riva, si è spento poco prima di festeggiare il suo 101º compleanno il 25 ottobre. La comunità di Majano si preparava a festeggiare con lui, uno dei pochi superstiti di Russia. Riva aveva affrontato gli orrori della seconda guerra mondiale e della prigionia, sopravvivendo all’inferno del campo di concentramento di Minsk.
Guido Riva, testimone di un passato doloroso, era un esempio vivente di determinazione e tenacia, qualità che gli furono essenziali per sopravvivere alle avversità della vita. Richiamato alle armi nel 1943, fu assegnato come autiere al 4° Centro automezzi di Bolzano e destinato al fronte greco. Dopo l’armistizio giunse, Riva fu fatto prigioniero dalle truppe tedesche e deportato nel campo di concentramento di Minsk.
Il ritorno in Italia avvenne solo nel novembre del 1945, segnando la fine di un incubo, ma non il termine di una vita caratterizzata da sfide e difficoltà. Guido aveva già conosciuto l’emigrazione quando suo padre cercò fortuna in Francia. Successivamente, lavorò come meccanico nelle miniere di Cave del Predil e in seguito si impegnò come elettricista e autista della Società operaia di mutuo soccorso di Majano, che forniva servizi di trasporto funebre.
La sua presenza nella comunità fu di importanza vitale, ricoprendo ruoli di responsabilità nella Società operaia di mutuo soccorso, come vicepresidente e segretario, per quasi 40 anni. I funerali di Guido Valentino Riva, che aveva anche contribuito a far rinascere la sezione comunale dell’Associazione Combattenti e Reduci, si terranno oggi alle 15 nella chiesa di Majano.