Cella mortuaria chiusa per il funerale, l’amarezza di una famiglia.
Enrico Belluzzo è scomparso a soli 58 anni. A portarlo via un male incurabile. Titolare di una ditta di scavi e movimentazione terra a Majano, era molto conosciuto nel comprensorio e non soltanto. Grande, infatti, era stato il suo impegno per la Pro loco e la locale sezione Ana.
Oggi si è svolto il suo funerale a Susans. Ma il periodo prima delle esequie è stato turbato da una vicenda spiacevole. A causa di alcune proteste giunte in comune, la cella mortuaria del cimitero di Majano dove si trovava la salma dell’uomo è stata chiusa. Privando così molti della possibilità di guardare e salutare Enrico per l’ultima volta.
Una decisione, quella di chiudere la cella, che ha causato molto dispiacere nella famiglia. “Il dolore era già abbastanza forte, ma qualcuno ha fatto presente in comune che le norme anti Covid non si riuscivano a rispettare” racconta Nicole, una delle due figlie, anche a nome della sorella Chantal. “In virtù di questo, il sindaco ha “ripreso” le onoranze funebri alle quali ci siamo affidate, ed ovviamente l’unica soluzione che il titolare ha potuto trovare è stato chiudere la cella e permettere solo a noi figlie di andare quando lo volevamo”, conclude Nicole. Dall’amarezza di questo racconto, trapela tanto dispiacere. Ancora un dolore “trasversale” causato dal coronavirus.