La truffa dell’appartamento di Lignano, decine con il sogno delle vacanze infranto

Panoramica di Lignano Sabbiadoro

Decine di persone cadute nella truffa dell’appartamento a Lignano.

“L’affitto del bilocale è di 800 euro al mese, versami pure la caparra della metà, sul conto corrente che ti invio tramite mail”. Così Graziella, nome usato dalla fantomatica proprietaria dell’appartamento di Lignano Sabbiadoro, situato in via Marina, ha adescato e truffato decine di persone che, in buona fede, volevano accaparrarsi una dimora per la stagione estiva.

I malcapitati, dopo aver letto l’allettante annuncio su un noto siti, hanno contattato la sedicente proprietaria, che ha ripetuti la stessa pantomima a tutti quanti. Ha riferito di vivere a Milano con il marito e di affittare l’appartamento di Lignano Sabbiadoro, del quale invierà poi le foto in privato al primo che le verserà la caparra, così da bloccarne la priorità.
“Il 23 marzo ho letto l’annuncio per l’affitto dell’appartamento. Ho subito contattato il numero di cellulare e questa signora mi ha detto che viveva a Milano con il marito e che sarebbe rientrata a Lignano per Pasqua, così mi avrebbe consegnato le chiavi, dopo che io gli avevo fatto il bonifico di 400 euro per la caparra. Lavoro come operaio edile e vivo con mio fratello e mi sembrava un sogno aver trovato un appartamento tutto l’anno con prezzi così convenienti – racconta affranto Ferat, ragazzo kosovaro, resistente a Lignano Sabbiadoro da molti anni -. Dopo il bonifico, ho chiamato diverse volte, ma non mi ha più risposto nessuno. Mi sono recato davanti all’appartamento il cui indirizzo era scritto nell’annuncio, ma, oltre a non esserci nessuno, era tutto chiuso. Mi sono così rivolto ai carabinieri, che mi hanno fatto capire di non essere stato l’unico”.

Non è l’unico, infatti, Ferat. “Vivo ad Azzano Decimo e cercavo un appartamento stagionale per mio figlio. Così, ho notato l’annuncio di un appartamento molto conveniente. Contatto la signora, che sostiene di vivere a Milano e mi assicura che, una volta versata la caparra, a Pasqua mi avrebbe consegnato le chiavi. Ho subito capito che qualcosa non andava in quanto le foto che mi erano state inviate, le avevo già viste in altri siti. Al mio rifiuto di versare la caparra e dopo aver richiamato svariate volte il numero per chiedere spiegazioni, sono stata bloccata”, riferisce Mary Cuch.

Stessa sorte è toccata alla giovane D. F., residente a Udine. “Cercavo un appartamento stagionale a Lignano Sabbiadoro, con la mia amica. Contatto il numero dell’annuncio trovato la signora mi chiede la caparra di 400 euro. Mi invia il contatto via mail a nome del marito, poi, una volta versati i soldi, si è resa irreperibile. Mi sono rivolta ai carabinieri di Udine, che hanno potuto constatare che il nome ed il documento d’identità forniti erano falsi” .

Queste e molte altre le testimonianze di chi, anche un po’ comprensibilmente imbarazzato per aver peccato di ingenuità e buona fede, non ha voglia di esporsi, ma vuole solo lasciarsi alle spalle questa triste vicenda. Insomma, una vera e propria truffa ai danni di ignari vacanzieri, su cui farà luce ora l’autorità giudiziaria.