Stop allagamenti a Lignano: al via il potenziamento delle idrovore di Val Lovato

L'impianto idrovoro di Val Lovato.

L’intervento contrasterà gli allagamenti a Lignano.

Un investimento strategico per la sicurezza idraulica di Lignano Sabbiadoro prende il via con la posa della prima pietra dei lavori di potenziamento dell’impianto idrovoro di Val Lovato, finalizzato a contrastare il rischio di allagamenti, in particolare nelle zone di Pineta, in caso di precipitazioni abbondanti.

Il progetto, che ammonta a 5 milioni di euro, prevede quasi il raddoppio della capacità di assorbimento dell’impianto, portando la portata da 7,2 metri cubi al secondo a 12,7. Il finanziamento proviene per 3,2 milioni di euro dai fondi ottenuti dalla Regione in seguito all’interlocuzione con il Governo dopo la tempesta Vaia, mentre il resto è coperto dalla Direzione Ambiente.

Alla cerimonia di avvio dei lavori erano presenti numerose autorità, tra cui l’assessore regionale alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, che ha sottolineato l’importanza dell’intervento: “Questo progetto dimostra come sia fondamentale adottare una programmazione lungimirante e strategica per la protezione del territorio, non solo per contrastare il cambiamento climatico, ma anche per proteggere una regione fragile, che troppo spesso si trova a dover fronteggiare eventi imprevisti”.

Una risposta alle sfide dei cambiamenti climatici

Il potenziamento dell’impianto rientra in un piano più ampio volto a migliorare la gestione delle acque e ridurre il rischio di alluvioni a Lignano Sabbiadoro, una città sempre più vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi. Il nuovo impianto sarà collegato all’esistente e avrà una sorgente di alimentazione autonoma, permettendo di ricevere direttamente le acque di sfioro dal centro cittadino, riducendo ulteriormente il rischio di allagamenti urbani.

Come spiegato dall’ingegner Massimo Ventulini, Vice Direttore tecnico del Consorzio Bonifica Pianura Friulana, l’impianto idrovoro sarà in grado di gestire una portata massima di 30 metri cubi al secondo, con la capacità di smaltire in cinque giorni un volume d’acqua pari alla capienza del lago di Barcis.

L’intervento è stato progettato dal Consorzio Bonifica Pianura Friulana, che ha redatto il progetto e curerà la direzione dei lavori, con il supporto di uno studio dell’Università di Udine, che ha evidenziato il potenziamento dell’impianto di Val Lovato come una delle opere prioritarie per la sicurezza idraulica della zona. “Grazie a questo intervento, Lignano sarà meglio equipaggiata per affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici e le piogge abbondanti”, ha sottolineato Rosanna Clocchiatti, presidente del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, evidenziando la collaborazione con enti e istituzioni locali.

La sindaca di Lignano Sabbiadoro, Laura Giorgi, ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, sottolineando l’importanza di questo intervento per mettere al riparo la città dagli effetti dei sempre più frequenti eventi climatici estremi: “Questo progetto è frutto di un importante lavoro di squadra, che coinvolge vari enti e attori locali. Un’opera fondamentale per proteggere la città, i residenti e i turisti, e allo stesso tempo per favorire lo sviluppo economico della regione.” Il presidente di Cafc, Salvatore Benigno, ha confermato il prosieguo dei lavori, già avviati con la gara d’appalto, e il consigliere regionale Mauro Bordin ha ribadito l’importanza dell’azione coordinata tra istituzioni locali e regionali per garantire la sicurezza del territorio.

Un’opera storica per Lignano Sabbiadoro

L’intervento sul potenziamento dell’impianto idrovoro di Val Lovato segna anche una tappa storica, in quanto l’impianto compie cento anni e questo è il primo vero intervento di ampliamento che subisce. Marco Donà, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Lignano, ha evidenziato l’importanza dell’opera per la città, che ha visto una crescita esponenziale dal dopoguerra, ma che fino ad oggi non ha avuto infrastrutture adeguate a fronteggiare i cambiamenti climatici. “Gli eventi meteo intensi sono difficili da prevedere, ma con questa opera riusciremo a garantire una protezione più efficace per la città”, ha dichiarato Donà.

L’opera è il risultato di una stretta collaborazione tra il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, il Cafc, la Regione FVG, l’Università di Udine e il Comune di Lignano, e dimostra come l’impegno congiunto tra diverse realtà locali possa portare a risultati concreti per la protezione del territorio e per la sostenibilità ambientale.