Lo sciopero dei balneari in Friuli Venezia Giulia.
E’ andato in scena questa mattina dalle 7:30 alle 9:30 lo sciopero dei balneari, con una chiusura degli ombrelloni anche in alcune spiagge del Friuli. L’iniziativa, promossa dal Sindacato Italiano Balneari (Sib), ha coinvolto diversi stabilimenti balneari della regione, con l’obiettivo di attirare l’attenzione su una situazione critica che affligge da tempo il settore. La protesta, pur limitata nelle ore mattutine, ha evidenziato il profondo malcontento degli imprenditori balneari, preoccupati per il futuro delle loro attività.
Il Cuore della Protesta: Incertezza sulle Concessioni
Il motivo principale della protesta è l’incertezza normativa legata alle concessioni demaniali marittime. Molti stabilimenti in Italia, e anche in Friuli Venezia Giulia, operano con concessioni scadute e prorogate, una situazione che rischia di generare una serie infinita di ricorsi legali, bloccando di fatto la pianificazione delle future stagioni turistiche. Il Sib chiede al governo l’emanazione di un decreto attuativo chiaro, che stabilisca le regole per l’assegnazione delle concessioni, evitando così che la responsabilità ricada sui singoli Comuni, attualmente incaricati di redigere i bandi senza linee guida precise.
Le adesioni nelle diverse località del Friuli Venezia Giulia.
La reazione alla protesta è stata variegata nelle diverse località della regione. Sulla costiera triestina, l’adesione è stata piuttosto tiepida. A Grado, la Git (Gestione Integrata del Turismo), iscritta a Federbalneari, ha scelto di non aderire alla protesta. Roberto Marin, presidente del Cda di Git, ha dichiarato che il loro obiettivo è garantire i servizi ai turisti senza creare disagi.
A Lignano, invece, la partecipazione è stata significativa. I concessionari di Sabbiadoro e i titolari degli stabilimenti di Pineta hanno aderito alla protesta, aprendo gli ombrelloni solo alle 9:30, con l’intento di sensibilizzare i clienti sulla situazione.
Non tutti gli stabilimenti, però, hanno aderito alla protesta. Su 19 complessivi, in 8 hanno partecipato. Gli altri 11 stabilimenti di Sabbiadoro gestiti da Lisagest, affiliata a Federbalneari, non hanno aderito.