Le denunce dopo la rissa alla discoteca di Lignano.
Sono otto i giovani, tutti residenti in Friuli, denunciati dalla Polizia di Stato del posto stagionale di Lignano dopo la rissa avvenuta nella nottata del 16 luglio all’interno della discoteca Ca’ Margherita. La lite, che era proseguita anche all’esterno del locale e su strada con un folle inseguimento tra auto, aveva visto coinvolti due gruppi di giovani maggiorenni.
Gli otto sono stati deferiti in stato di libertà otto giovani per rissa aggravata, visto che alcuni dei partecipanti sono finiti al pronto soccorso con prognosi di qualche giorno, e, solo nei confronti degli inseguitori, anche per violenza privata.
Chi sono i denunciati per la rissa in discoteca a Lignano.
Si tratta di cinque giovani di 19 e 20 anni, residenti nella zona di Latisana, accusati anche di violenza privata, e una ragazza e due ragazzi udinesi. Nei loro confronti, il Questore di Udine ha emesso un divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico intrattenimento per un anno e sei mesi; il divieto si riferisce a due locali di Lignano, la discoteca e quello in cui sono intervenute le pattuglie della Polizia. In caso di violazione, rischiano la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da otto a ventimila euro.
Già nei giorni scorsi, il Questore aveva disposto la chiusura della discoteca per 10 giorni, in base all’articolo 100 del Testo Unico sui locali di pubblico spettacolo.
Altri Daspo.
Nella settimana, il Questore ha ordinato in diverse occasioni dei fogli di via con divieto di ritorno nel comune di Lignano Sabbiadoro, in particolare due giovani veneti dediti a reati contro il patrimonio, per due anni, un ventiduenne marocchino arrestato dalle volanti del Posto stagionale della Polizia di Stato perché trovato in possesso di oltre un etto di hashish per un anno.
A questi si aggiungono i daspo per due giovani extracomunitari con diversi pregiudizi di polizia a carico per un anno, un trentottenne residente nel Lazio, già colpito pochi giorni prima da analogo provvedimento per il comune di Udine, dove, alloggiando in albergo di lusso, circuiva donne facendosi consegnare ingenti somme di denaro, per tre anni.