I ragazzi accusati dello stupro di Lignano.
Hanno tra i 17 e i 21 anni, risiedono nelle province di Verona, Milano, Alessandria e Varese e si sono ritrovati per questa settimana in vacanza a Lignano. Un gruppo di cinque amici, uniti dalla voglia di divertirsi e di qualche eccesso, come tra i ragazzi della loro età, che ha tracimato verso l’inferno e dove a farne le spese è stata una ragazza di 18 anni della provincia di Udine. Abusata dal branco al termine di quello che sembrava un invito innocente nell’appartamento preso in affitto da alcuni di loro.
Uno di questi lei lo conosceva e lo aveva frequentato già la scorsa estate. Ed è sulla fiducia di questa amicizia nata davanti alla spiaggia che ieri pomeriggio, intorno alle 18, ha salutato le amiche, con le quali stava facendo una passeggiata per la località, e ha accettato di seguire i ragazzi nel loro alloggio. All’inizio erano tre, poi se ne sono aggiunti altri due. Quello che è successo, stando al racconto della ragazza, è una pagina dell’orrore. Costretta ad avere diversi rapporti orali ed infine stuprata da uno di loro.
Uscita da quell’orgia delinquenziale, ha trovato la forza per raccontare, prima al bagnino e poi al padre. L’arrivo della polizia ha evitato probabilmente un epilogo ancora peggiore. Il padre era corso dai ragazzi, aveva sfondato la porta dell’appartamento dove stavano per far sentire le sue ragioni. I cinque ragazzi sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di violenza di gruppo. Si trovano ancora in vacanza a Lignano.
Nelle prossime ore le indagini della squadra Mobile, guidata vicequestore Massimiliano Ortolan, insieme alla Procura di Udine e quella per i Minori di Trieste, cercheranno di chiarire gli ultimi particolari della vicenda, ascoltando nuovamente le amiche della ragazza e i genitori se occorrerà e chiedendo il test del Dna. Una brutta pagina per l’estate di Lignano, che appena un anno fa, nello stesso periodo, aveva dovuto convivere con un episodio simile.