Il recupero di casa Gnata a Lignano Sabbiadoro.
Ci sono volute quasi due legislature, ma alla fine Casa Gnata di Lignano sarà nuovamente realtà.
Nell’ultimo Consiglio comunale è stato infatti approvato in via definitiva il piano particolareggiato di iniziativa privata, denominato Pineda dove, nelle previsioni urbanistiche è prevista una capacità edificatoria di 4.500 metri cubi e la contestuale cessione gratuita al Comune della storica Casa Gnata.
Il più antico nucleo abitativo di Lignano.
Il nome Pineda deriva dalle indicazioni contenute nelle antiche carte topografiche risalenti a più di quattro secoli fa e poi aggiornate nel 1800 sul catasto Napoleonico, dove già compare il primitivo nucleo abitativo, posizionato nella parte nord della penisola a ridosso della laguna di Lignano, dove non esisteva ancora l’argine e della zona denominata ora di Via Mezzasacca. Questo piccolo nucleo abitativo comprendeva già l’immobile che successivamente prenderà il nome di Casa Gnata della famiglia che vi abitava e lavorava, dell’abitazione con stalla annessa chiamata “Casa del Castaldo” e che poi anch’essa prenderà il nome della famiglia che la occupava (Casa del Maso) ed infine la storica chiesetta di San Zaccaria, che anch’essa risale al XV secolo.
Un iter lungo.
“La lunghezza dell’iter di approvazione – commenta soddisfatto l’assessore all’Urbanistica ed edilizia privata Paolo Ciubej – è stato determinato da una molteplicità di fattori fra i quali il cambio di proprietà dell’area in corso d’opera, la vertenza aperta con le nuove proprietà per decidere a chi spettasse l’onere del riatto di Casa Gnata, fortemente danneggiata dagli eventi atmosferici ed anche da un incendio, ed infine da una serie di passaggi in Commissione urbanistica per definire la modalità di attuazione, conformazione della lottizzazione, al fine di preservare le qualità dell’edificato storico esistente e al contempo prevedere un’edificazione coerente con detti valori storici riconosciuti e apprezzati dall’intera comunità lignanese”.
“Ritengo che in un momento come questo, dove l’attenzione edilizia è concentrata esclusivamente sui cosiddetti siluri – conclude l’assessore –, per i quali le logiche costruttive sono fortemente orientate dal profitto, mentre poca attenzione viene posta all’equilibrato sviluppo del territorio e alla vivibilità della nostra località, l’intervento del piano particolareggiato Pineda è la dimostrazione che forse si possono attuare politiche urbanistico – edilizie che guardino con fiducia al futuro della nostra città”.