Emanuele Rodeano rassegna le dimissioni da presidente della Lisagest.
Il presidente della Lisagest ( Lignano Sabbiadoro gestioni s.p.a ) Emanuele Rodeano rassegna le dimissioni dopo sei anni di onorato servizio e lo fa nella serata di ieri, mercoledì 16 aprile, affidandosi ad un lunghissimo post social, dove spiega minuziosamente tutte le ragioni che l’hanno portato a questa amara decisione. Una scelta , quella di Rodeano, nemmeno troppo inaspettata, dato il clima di tensione che in questi ultimi anni aleggiava, in maniera nemmeno troppo velata, tra il presidente e l’amministrazione comunale in carico. Di seguito, riportiamo la versione integrale di quanto scritto.
” Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni nel giorno in cui era stata fissata la data dell’assemblea dei soci, revocata, a mio avviso illegittimamente nel corso del c.d.a. di lunedì. In coerenza con il mio voto contrario, non riconoscendo la proroga, il mio mandato termina oggi. Quando sei anni fa venne proposto il mio nome accettai titubante con molti dubbi. Non ero pienamente convinto di avere le competenze per un simile incarico. Mi sono applicato, ho capito da subito che alla Società avrei dovuto dedicare tutto il tempo necessario, cosa che ho sempre fatto, sacrificando i miei interessi personali ed il mio tempo, per far fronte all’impegno preso. Sono stati anni impegnativi ma anche appassionanti. Grazie a questo incarico ho maturato competenze, accresciuto le mie conoscenze e intrecciato rapporti personali che mi hanno arricchito e che mi accompagneranno anche in futuro. Devo un ringraziamento sincero a chi ha voluto a suo tempo condividere il mio nome prima con il tessuto produttivo locale ed in secondo tempo con la componente pubblica della società che ha avallato la mia candidatura. Grazie all’assemblea dei soci che per due volte ha voluto darmi fiducia, grazie ai consiglieri che si sono succeduti nell’arco dei sei anni, con i quali credo di aver sempre condiviso scelte e problematiche. Ma il ringraziamento più grande va alle donne e agli uomini di Li.sa.gest.. Ho sempre ritenuto che in un’azienda ciò che conta veramente siano le persone che la compongono, ad ogni livello. Poco importa il prodotto realizzato o commercializzato se dietro a quel prodotto non si intravedono le persone. Ho cercato di avere con tutti un rapporto franco e aperto, disponibile ad affrontare e possibilmente risolvere i problemi che si fossero presentati. Salvo qualche inevitabile sbavatura, credo di essere riuscito nell’intento. Assieme abbiamo affrontato la pandemia, il rebus del rinnovo delle concessioni e molte altre asperità, riuscendo a venirne a capo. Quindi un ringraziamento sincero a tutti voi.
Non sono certo sempre state tutte rose e fiori. Io mi sono sempre dichiarato aziendalista, nel senso che il mio primario impegno era nei confronti degli interessi dell’azienda che ero stato chiamato a presiedere. Mi sono quindi giocoforza trovato in più occasioni a confrontarmi con l’Amministrazione che se da un lato è socia dell’azienda, dall’altro è anche il soggetto delegato a gestire le concessioni demaniali. Ho quindi dovuto in più occasioni prendere posizione contro decisioni assunte dal Comune, confortato dal supporto di valenti professionisti. La gestione della tematica relativa alle concessioni demaniali è stata a mio avviso in questi ultimi anni gestita nel peggior modo possibile. Non conta certo essere il primo comune in Italia a pubblicare i bandi di gara, come sbandierato nel report del bilancio di metà mandato, dato che non si tratta di una gara podistica, quando ti ritrovi ad essere anche il primo comune ad averli ritirati, ed a breve anche il primo comune obbligato a ripubblicarli. Errare è certamente umano, ma perseverare è diabolico.
Rimane un filo di amarezza su come si è concluso l’anno passato e su come si è aperto quello corrente. La vicenda di Darsena Porto Vecchio parla da sola. Se era legittimo da parte della Regione riappropriarsi della darsena, non è certo detto fosse altrettanto opportuno e certamente non lo è stato nei modi. Le illazioni sulla gestione scadente, lo scarso gradimento da parte della clientela e peggio, i riferimenti a modalità di gestione illecita, oltre alla lamentata carenza di investimenti, vanno respinte al mittente. È facile sbandierare nell’immediato futuro 3,5 milioni di investimenti di soldi pubblici, ricordiamolo, quando quegli stessi investimenti si sarebbero potuti fare con economie derivanti dal reddito d’impresa senza incidere in alcun modo sulle finanze pubbliche. Ricordo che la gestione di Porto vecchio era regolamentata da un contratto/concessione che di fatto scadeva ad ogni 31 dicembre. Si è mai visto un inquilino impegnarsi nei confronti del padrone di casa con una ristrutturazione integrale dell’immobile a sue spese sapendo che la locazione termina alla fine dell’anno? Bastava rinnovare la concessione, come peraltro richiesto, per un congruo numero di anni, e gli investimenti, magari quelli giusti, si sarebbero visti.
Qualcuno ha lamentato la carenza di investimenti strutturali anche sull’arenile, vale lo stesso discorso fatto per Porto Vecchio. Il 19 aprile del 2019, il mio insediamento fu salutato come il momento nel quale avrebbero cominciato a concretizzarsi gli investimenti, quelli importanti. Vigeva la c.d. legge Centinaio, quella delle proroghe al 2033, questo fino a novembre quando il Consiglio di stato ne decretò l’illegittimità e ordinò le gare. Da allora in poi è storia: la pandemia pochi mesi dopo, la guerra in Ucraina, il governo in colpevole e costante ritardo, le mareggiate ed altre amenità, di proroga in proroga arriviamo ad oggi, ancora senza alcun orizzonte temporale che possa consentire investimenti e il relativo rientro, con una spada di Damocle come l’ultima sentenza del consiglio di Stato avverso il Comune. Non è comunque vero che investimenti non siano stati fatti: circa 1,2 milioni ogni anno sono stati investiti in attività sul territorio, a beneficio del territorio, senza un rientro diretto per la società: Gli spettacoli e gli eventi sportivi gratuiti in spiaggia, l’animazione gratuita sull’arenile, escursioni gratuite in bicicletta e non solo sul territorio, la kermesse di Easy Fish, l’organizzazione del Natale d’…Amare, la collaborazione in decine di eventi sul territorio, io questi li chiamo investimenti, come investimenti sono gli almeno 500mila euro spesi in ammodernamento di attrezzature ogni anno. Oltre a ciò una cospicua parte degli utili maturati in questi anni costituiranno la base del piano economico finanziario di investimenti che sarà proposto alla riapertura dei bandi. Un piano importante per importi e contenuti che consentirà alla società di confrontarsi alla pari con potenziali concorrenti, sicuramente strutturati, che non mancheranno certo.
Questo è parte di quanto avrei voluto raccontare ai soci nell’assemblea che si sarebbe dovuta tenere mercoledì. Non sarà così, il voto dell’ultimo c.d.a. mi ha di fatto sfiduciato, ne prendo atto, tolgo il disturbo, me ne vado a testa alta, nella convinzione di aver sempre dato il massimo possibile ad una società alla quale ho imparato a voler bene perché negli anni ne ho compreso le potenzialità ancora inespresse che purtroppo rischiano di restare tali.
Ho dedicato 12 anni all’amministrazione della città e sono sufficientemente smaliziato da conoscere tutti i magheggi della politica, ma quando la politica si arroga il diritto di nominare il mio sostituto, quando lo vuole fare senza un confronto con il territorio che questa figura dovrebbe rappresentare, quando non sa nemmeno che di nomina non si tratta, ma che il presidente diviene tale su base elettiva, quando in nove mesi dal proclama fatto a mezzo stampa non riesce comunque ad individuare un nome ed allora interviene a modificare le regole del gioco, allora quella non è la politica che mi rappresenta, quindi prendo in prestito una battuta del Sergente Maggiore Nicola Lorusso, alias Diego Abatantuono in Mediterraneo:… avete vinto voi, ma almeno non riuscirete a considerami vostro complice…”
Una scelta, da quanto si apprende il più punti, completamente irreversibile, che sancisce la netta rottura tra Rodeano e il comune di Lignano Sabbiadoro e che lascia i cittadini con un grande punto interrogativo: quale destino attende la gestione della spiaggia di Lignano Sabbiadoro, anche e soprattutto in vista della stagione estiva alle porte? In attesa della replica da parte dell’ amministrazione comunale e di un nuovo eventuale piano di lavoro, auspichiamo nella totale e trasparente volontà da parte di tutti gli ‘addetti ai lavori ‘ di trovare la soluzione più consona e ottimale per una delle risorse economiche turistiche più importanti della regione.