Lisagest sulle linee guida Inail e Lignano.
“Tutto sommato si tratta di misure blande, pensavamo peggio. Però, purtroppo, ci sono delle lacune ancora non colmate”. È l’opinione di Manuel Rodeano, presidente di Lignano Sabbiadoro Gestioni (Lisagest), società che ha in concessione 2 chilometri di spiaggia nella località balneare friulana, sulle indicazioni contenute nel documento tecnico pubblicato ieri da Inail. “Per esempio – prosegue – non ci hanno ancora detto quante persone, tra adulti e bambini, possono stare sotto un ombrellone. Né come dovremo affrontare la sanificazione, con quali prodotti. Non ci hanno fornito informazioni complete”.
Le linee guida elaborate da Inail con Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute “che sono solamente ipotesi e non sono un regolamento”, precisa Rodeano, non sono così penalizzanti per Lignano. “Con Promoturismo Fvg – svela il presidente – avevamo messo in campo una potenza di fuoco più impegnativa di quanto ha suggerito l’Istituto. Le contestate misure di distanziamento degli ombrelloni, i famosi 4,5 per 5 metri, noi li possiamo mettere in campo senza problemi. Per chi ha altre profondità di arenile, come per Lignano Pineta, è più complicato”.
In base ai calcoli, Lisagest offrirà “circa l’80% della sua capienza usuale. La previsione era del 50%, per questo dico che i parametri Inail sono più blandi di quanto pensassimo. Per fortuna non ci sarà la necessità di ricorrere a termoscanner o autocertificazioni. Il problema è che ancora tardano a darci informazioni ufficiali: non possono dirci venerdì che lunedì si può aprire. Per una spiaggia non funziona così. L’allestimento di un arenile comporta uno sforzo di 40 giorni”.
La Lignano Sabbiadoro Gestioni si occupa di 2 chilometri di arenile, 11 uffici spiaggia e 5 esercizi commerciali. In tempi “normali” offriva 6.000 ombrelloni e 14.000 lettini. “Per venerdì riusciremo ad allestire quattro uffici – svela Rodeano – e per operare abbiamo assunto ulteriore personale. È un impegno economico e purtroppo anche un “terno al lotto”: speriamo che ci sia un buon afflusso di turisti”.
A proposito, sui social e non soltanto in molti hanno detto di essere scettici sulla possibilità di andare al mare durante l’estate. Troppi paletti e incertezze, secondo alcuni. “È relativamente comprensibile – è l’analisi del presidente – e bisogna considerare anche due aspetti. Il primo, è che i soldi saranno di meno. Molti, poi, durante l’emergenza coronavirus hanno dovuto “mangiare” le ferie e quindi non ce le avranno quest’estate”.
Insomma, un po’ di preoccupazione c’è e le incognite non mancano: “Resta da sciogliere il nodo dei confini con il Veneto e i Paesi contermini, anzitutto. Difficile prevedere i ricavi della stagione 2020, che potrebbe risolversi senza grandi perdite o in una tragedia. Però dobbiamo essere messi in condizione di affrontare al meglio i mesi che verranno. E attendiamo comunicazioni quanto prima dal decisore politico, in tal senso. Altrimenti diventerà troppo tardi”.