Polemiche per l’organizzazione della spiaggia a Lignano.
L’estate 2020, per le località balneari del Friuli, si presenta già abbastanza complicata. Le restrizioni post-coronavirus, infatti, hanno messo alla prova i gestori degli stabilimenti, chiamati a organizzarsi in fretta per rivedere l’arenile.
Ora, a far discutere a Lignano – e non soltanto – è il posizionamento della cartellonistica relativa al divieto di stazionamento sulla battigia. “Ma siamo matti? Vietare – che è molto diverso da regolamentare – l’uso della fascia tra battigia e prima fila merita denuncia” scrive sui social un turista di un’altra regione. “La spiaggia è un diritto di tutti, non è privata e non è legale aprirla solo a chi si paga il posto sotto l’ombrellone – è un’altra opinione -. State togliendo la libertà sacrosanta di sedersi dove uno vuole. È una vergogna”. Altri, come avevamo già scritto, lamentano la mancanza di spiagge libere a Sabbiadoro e Pineta. O ancora, hanno minacciato di scegliere altre località per le vacanze.
Prese di posizione che hanno scatenato la reazione piccata di Manuel Rodeano, presidente di Lignano Sabbiadoro Gestioni (Lisagest). “Si tratta di commenti in alcuni casi offensivi nei confronti di chi si è comunque prodigato con il suo lavoro affinché Lignano, nonostante tutto, potesse dar corso alla stagione balneare 2020”. Rodeano, visto che molti lamentano la possibilità per i bambini di giocare in riva al mare, ricorda che “l’ordinanza sindacale riportata nei cartelli ribadisce un divieto già vigente da decenni, mai veramente messo in pratica per il quieto vivere. Dà seguito – aggiunge – a quanto previsto dai Dpcm e dalle linee guida scaturite dalla Conferenza delle Regioni e delle Province in tema di profilassi e distanziamento sociale. Vuole evitare il crearsi di situazioni di assembramento spontaneo di persone che potrebbero creare problemi. Non si tratta di puntiglio o dispetto ma di buonsenso dato che, piaccia o meno, i contagi non sono affatto finiti”.
Quanto alle spiagge libere, Rodeano fa notare che “Lignano Pineta nasce nei primi ‘50 ed a seguire Lignano Sud, divenuta poi Riviera. Da allora la concessione balneare delle due località corrisponde all’attuale e non contempla spiagge libere, fatta eccezione per una piccola porzione in foce al Tagliamento ora purtroppo praticamente scomparsa a causa dell’erosione. Quindi non ci sono mai state spiagge libere a Pineta e Riviera”. Per quanto riguarda Sabbiadoro, “le spiagge libere sono al loro posto fruibili in modo da garantire lo stesso distanziamento di quelle attrezzate. Sono stati predisposti dei picchetti dove infilare il proprio ombrellone. Terminati i picchetti, terminati gli ombrelloni”. Il presidente di Lisagest ricorda inoltre che “il mare è libero come lo era prima, si può nuotare, passeggiare e correre sul bagnasciuga, è vietato sostarvi con materiale di spiaggia” per le prescrizioni legati al coronavirus.
Insomma, Rodeano rimanda al mittente le critiche: “Rispetto per cortesia, evitiamo idiozie, populismi e cattiverie gratuite e a chi ci augura tre mesi di pioggia e il fallimento. Ricordo che l’economia del mare di Lignano e Grado magari paga anche un po’ del traporto pubblico di Udine, dell’assistenza agli anziani di Pordenone e dell’ospedale di Tolmezzo”.