L’incidente con la bici a Lignano.
Un incidente che ha gettato nel dolore e nell’angoscia un’intera famiglia. È accaduto a Lignano una decina di giorni fa e ora i familiari dello sfortunato protagonista cercano testimoni. I fatti. Da ormai due settimane un settantanovenne di Marcon, in provincia di Venezia, è ricoverato in gravissime condizioni, in coma e in prognosi riservata, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Angelo di Mestre dopo un non ancora chiarito incidente capitato il 18 luglio 2020 a Lignano Sabbiadoro, dove l’uomo stava trascorrendo un periodo di vacanza al mare.
M.L.F. alle 12.45 stava rientrando dalla spiaggia al suo appartamento, distante meno di mezzo chilometro, in sella alla sua bicicletta quando, giunto in piazza Fontana, tra l’Hotel Monaco e la gelateria Shaker, è improvvisamente rovinato a terra. Non si sa se sia accaduto a causa di un malore o perché incappato con le ruote della bici in un’insidia della strada, che in quel punto presenta vari dislivelli tra radici di alberi e ciottoli sconnessi.
Purtroppo, l’anziano ha battuto violentemente il capo riportando un grave trauma cranico: è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Lignano e di qui trasferito subito d’urgenza all’ospedale di Udine. Successivamente, il 20 luglio, è stato avvicinato all’Angelo di Mestre su richiesta dei familiari, che sono tutti di Marcon, per poter restare più agevolmente al capezzale del loro caro. Da allora M.L.F. non ha mai ripreso conoscenza.
I suoi congiunti, per fare chiarezza sui fatti, attraverso il responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha immediatamente acquisito la documentazione medica disponibile e richiesto delucidazioni alla polizia municipale e ai carabinieri di Lignano, i quali tuttavia non sono intervenuti per rilevare il sinistro.
Senza esito anche l’istanza di poter visionare le immagini delle telecamere installate in zona per dare una risposta ai familiari dell’anziano in quanto i dispositivi, a quanto riferito dai militari, punterebbero in altre direzioni rispetto al luogo dov’è avvenuto il fatto. Se qualcuno avesse visto la scena o avesse informazioni utili, il suo contributo potrebbe essere molto prezioso: di qui l’appello ad eventuali testimoni a rivolgersi alla locale stazione dell’Arma o a contattare Studio3A al numero verde 800090210.