Il caro bollette sui ristoratori di Lignano.
A Lignano Sabbiadoro, località balneare per eccellenza del Fvg, il malcontento dei ristoratori è il denominatore comune. Se infatti i prezzi delle materie prime sono aumentati, i costi di gas e dell’energia elettrica sembrano essere addirittura raddoppiati. Ne sa qualcosa Riccardo Palumbo, titolare del ristorante pizzeria “Bella Napoli” a Sabbiadoro.
“Se l’anno scorso le bollette in questo periodo si aggiravano attorno ai 3,500 euro, quest’anno sono esattamente il doppio e forse qualcosa in più. Già dall’inizio della stagione siamo stati costretti ad aumentare i prezzi di qualche pietanza, dato che i costi dei prodotti base sono triplicati. Oltretutto, -prosegue- nonostante la stagione si stia rivelando favorevole per noi ristoratori, di certo ad ottobre, quando ‘tireremo le somme’, non avremo di certo dati confortevoli. Il guadagno mensile è del 30% in meno rispetto a qualche mese fa“, conclude Palumbo.
Dello stesso parere anche Ermanno Benvenuto, storico proprietario de “La baia del Mar“, bar gelateria stagionale a pochi passi dal lungomare di Sabbiadoro. “Per fortuna quest’anno stiamo assistendo ad una bella stagione, sia dal punto di vista climatico, sia lavorativo. I turisti di certo non mancano, ma non posso negare che il rincaro delle bollette e l’aumento delle materie prime rendano il tutto meno entusiasmante. Dovremmo essere felici, perché dopo i due anni nei quali abbiamo lavorato davvero poco, quest’anno avevamo l’occasione di riscattarci. Invece tutti gli aumenti ci fanno vivere come se avessimo una ‘spada di damocle’ sulla testa. Le bollette sono raddoppiate. Ricordo che a luglio dell’anno scorso si aggiravano attorno ai 2-3mila euro al mese, mentre l’ultima che è arrivata supera di gran lunga i 6 mila euro“, racconta, con un velo di rassegnazione.
Mariano Bisogno, titolare della blasonata pizzeria “Allo Stadio” di Viale Europa, nonostante sia al timone del locale da un annetto, ha già potuto toccare con mano quanto i rincari, purtroppo, stiano portando al rendere vano ogni sacrificio “Nonostante io sia in questo fantastico posto da un anno, ho già visto dei rincari pazzeschi sulle materie prime. C’è stato un aumento del 35% sulle materie prime, che per noi sono essenziali, in quanto a qualità. Mozzarella, pasta, pomodoro, olio, verdure, farina hanno subito i rincari maggiori”, racconta Mariano, “Basta pensare che a gennaio di quest’anno, un cartone da 10 chili di mozzarella ci costava poco più di 50 euro, mentre adesso, a distanza di qualche mese, lo stiamo pagando 73 euro”, aggiunge. “Per quanto riguarda le bollette, la cifra è raddoppiata, se non triplicata”, conclude il ristoratore.
Se il malcontento regna sovrano tra i ristoratori in quanto a rincari, talvolta c’è anche chi non è stato ancora inghiottito da questo vortice di cifre da capogiro, come Patrizio Faidutti, noto ristoratore lignanese che per molti anni ha gestito l’enoteca “La farmacia dei sani” a Sabbiadoro e da qualche mese ha dato nuova vita al locale “Alle bocce“, dove ha mantenuto lo stile ‘casalingo’, cibi e vini unicamente del territorio. “Noi, a differenza di molti altri ristoratori con i quali ho modo di confrontarmi quotidianamente, non abbiamo al momento subito rincari particolarmente significativi. La bolletta di luglio è di 2,400 euro, perfettamente in linea con i consumi”, racconta. “Mi auguro comunque di non dovermi ricredere tra qualche mese“, conclude Faidutti. Le prospettive, volgendo lo sguardo verso l’autunno, sono tutt’altro che rosee, ma la speranza che lo Stato intervenga per porre fine a questo lento massacro, resta sempre accesa negli animi di chi non ha alcuna intenzione di vedere svanire nel nulla anni di sacrifici e passione per il proprio lavoro.