A Lignano moltissime le richieste del Codice Identificativo Nazionale, necessario per gli affitti brevi.
Si chiama CIN (Codice Identificativo Nazionale), l’adempimento che dalla fine del 2024 ha portato privati proprietari di immobili locati ai fini turistici, a presentare agli uffici preposti del Comune di Lignano Sabbiadoro qualcosa come un centinaio di pratiche al giorno, per mettersi in regola con le vigenti disposizioni normative nazionali.
“A oggi l’ammontare complessivo è di 2.030 procedimenti depositati negli ultimi dodici mesi, con un incremento registrato proprio nelle ultime settimane dell’anno – conferma l’Assessore alle attività produttive Liliana Portello – per far fronte all’elevato numero di pratiche arrivate abbiamo necessariamente dovuto ridurre, temporaneamente, gli orari di apertura al pubblico degli uffici competenti“.
Orari di apertura al pubblico ridotti per smaltire le pratiche.
“Una decisione – ricorda Portello – che mira a consentire una più rapida gestione e regolarizzazione delle pratiche, in vista della prossima stagione estiva. Per questo l’Ufficio Attività Produttive, fino al 31 marzo, sarà aperto al pubblico dalle 11.00 alle 13.00 del lunedì, mercoledì e venerdì e dalle 15.30 alle 17.00 il martedì e il giovedì”.
“Capiamo che il nuovo orario sarà un disagio e ce ne scusiamo – dichiara l’esponente di Giunta– ma questa misura è necessaria per garantire che tutte le richieste siano evase in tempo utile e per supportare i locatori nel processo di regolarizzazione ai dettami previsti dalla legge nazionale 191/2023, per evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla normativa”.
I controlli e le multe.
“Controlli sono già in corso in tutta Italia, coinvolgendo grandi città e piccoli borghi e sono previste sanzioni severe – avvisa Portello – la mancata registrazione con il CIN comporta una multa fino a 8.000 euro, mentre la mancata esposizione del codice può costare tra i 500 e i 5.000 euro. Inoltre, l’assenza di dispositivi di sicurezza obbligatori, come estintori e rilevatori di fumo, può portare a sanzioni fino a 6.000 euro”.
Il Friuli Venezia Giulia in ritardo.
Se a Lignano la presentazione delle domande è in corso, tanto da aver provocato un intasamento degli uffici preposti, a livello regionale l’assolvimento degli obblighi di legge viaggia comunque a rilento: meno del 60% degli interessati vi ha provveduto, (9.236 su 15.536), contro una media nazionale dell’81%.