L’analisi sul tasso di occupazione in Fvg.
Il Friuli Venezia Giulia è una regione col tasso di occupazione tra i più alti in Italia:ha resistito molto bene al periodo della pandemia e, nei primi tre mesi del 2022, ha registrato un numero di assunzioni maggiore rispetto al 2019 (+10%).
È quanto è emerso in occasione del convegno “Lavoro e crescita. Il Friuli Venezia Giulia tra sfide e opportunità” organizzato dalla Regione e tenutosi questa mattina nell’auditorium Comelli, nella sede di Udine della Regione, cui hanno preso parte il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, che ha aperto i lavori in videoconferenza, l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini e l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Alessia Rosolen, insieme a esperti, funzionari e docenti.
Il governatore ha sottolineato come in questo importante settore sono stati raggiunti risultati importanti per i cittadini del Fvg. Il tasso di occupazione, nel 2021, è del 67,4%, mai così alto, dato che colloca la nostra regione seconda solo a Trentino Alto Adige e Val d’Aosta.
A certificare poi la situazione di “buona salute” del territorio del Fvg sotto il profilo economico e occupazionale c’è il valore dell’export pro-capite, secondo solo all’Emilia Romagna, e in aumento. Le assunzioni nette nel lavoro dipendente nel 2021 sono 2.700 in più rispetto al 2019. La Regione ha sostenuto con misure pronte ed efficaci il lavoro, anche con l’intervento straordinario per incentivare l’occupazione stagionale nel 2020.
Nel corso del 2020 e nel 2021, inoltre, ha spiegato ancora il governatore nel suo intervento, si sono consolidate le misure a favore della conciliazione famiglia-lavoro: centri estivi, contributi alle famiglie, norma quadro sulle famiglie, abbattimento delle rette già dalla scuola dell’infanzia.
Con gli assessori alle Attività produttive e al Lavoro, il governatore ha condiviso la preoccupazione per quelli che potranno essere gli effetti a breve e medio termine della delicata situazione internazionale creatasi a seguito del conflitto in Ucraina, anticipati lo scorso autunno dall’aumento importante del costo delle materie prime e, poi, dall’aumento di quello dell’energia con lo scoppiare della guerra.
Per far fronte a queste criticità, insieme al governo nazionale, la Regione ha messo in campo delle misure emergenziali che troveranno ulteriore risposta nella legge di assestamento di luglio: l’Amministrazione ha fatto una scelta chiara, quella di recuperare oggi più risorse possibili al fine di intervenire, proprio nell’estate 2022, con misure molto importanti nei settori più in affanno. L’obiettivo è di difendere il sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia e fargli superare lo scoglio della crisi internazionale.
All’inizio della prossima settimana, ha annunciato poi il governatore, in sede di Consiglio dei ministri sarà approvato il Decreto energia con l’adozione di misure di drastica semplificazione per gli investimenti nel campo energetico, in particolare per l’approvvigionamento nazionale (per il quale anche i presidenti di Regione saranno protagonisti, con ogni probabilità come commissari, ad esempio per la realizzazione di strutture per l’approvvigionamento energetico come i rigassificatori).