Lavoro in Friuli, la sfida è attirare e trattenere i giovani

C’è una sfida che le PMI devono affrontare e superare: attirare e, soprattutto, trattenere i giovani. Competenze innovative che spesso si spendono all’estero, anziché restare nelle filiere del Made in Italy, in particolare in quelle tecnologiche e manifatturiere di qualità.

Ne è convinto Cristian Paravano,  Ceo di Sarno Display e general manager del Gruppo Gatto Astucci che, in rappresentanza anche della AidPmi Veneto-FVG (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) ha organizzato l’incontro presso BeanTech di Udine, dal titolo “Attrarre e trattenere persone nelle Pmi innovative”. Non un convegno di studi, ma un appuntamento fattivo all’interno dei laboratori di sperimentazione dell’azienda hi-tech udinese, fondata da Fabiano Benedetti, che ha dato il via a un ciclo di eventi simili che coinvolgerà ogni provincia del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, a partire da Venezia.

Attirare e trattenere i giovani in Italia: le possibili soluzioni.

Come fare, dunque? “C’è una criticità – afferma Paravano – da affrontare nell’immediato: dare una risposta a quei giovani che affrontano l’azienda senza una prospettiva di lungo termine. Sempre più spesso i collaboratori al primo approccio con il mondo del lavoro sono indecisi sulle scelte di vita. La generazione attuale, più delle precedenti, è caratterizzata da volatilità: si cambia posto di lavoro al primo ostacolo oppure per una repentina alternativa“.

La Generazione Z, soprattutto dopo l’esperienza traumatica del lockdown, cerca qualcosa in più oltre a un buon stipendio: “Le gratificazioni, lo sappiamo, non sono solo di natura economica – aggiunge Paravano – e questa consapevolezza è emersa proprio dal confronto in BeanTech e dalle parole di Guido Bortoluzzi, professore di innovation management e di entrepreneurship all’Università di Trieste e Core faculty member Mib”. Era presente anche Paola Benini, presidente di HattivaLab onlus, attiva nel Terzo Settore. 

“Un buon punto noi manager – spiega Paravano – possiamo segnarlo portando in azienda i valori che i giovani apprezzano nel no-profit: il senso di partecipare a una missione che fa bene alla collettività e il benessere personale, la possibilità di conciliare carriera e vita privata. Anche questo è ESG. Sono investimenti che le PMI devono fare”.  Le parole di Guido Bortoluzzi, durante la visita a BeanTech, sono state più dure ma realistiche: “L’attuale organizzazione del personale è da stravolgere“. Per lavorare bene, per far crescere il Paese, l’obiettivo è puntato sui giovani e sulle strategie per trattenerli nel sistema produttivo del Made in Italy.