I dati sulle assunzioni in Friuli Venezia Giulia.
Sono ancora i servizi, a gennaio 2025, a guidare la domanda di lavoro in Fvg: le aziende del settore prevedono di assumere 6.340 lavoratori, +5% su base annua. I servizi alle imprese programmano 2.530 assunzioni (+3,7%), le imprese turistiche ne programmano nel mese +100 rispetto a gennaio 2024 (+8,8%, con 1.240 entrate complessive). Nonostante il dato positivo dei servizi, il saldo complessivo delle previsioni del mese e nel trimestre resta negativo rispetto al 2024, pesando in particolare il perdurante momento complesso per l’industria, che prevede il 14,1% in meno di assunzioni rispetto a gennaio 2024.
Le rilevazioni arrivano dal report mensile Excelsior-Unioncamere, elaborate per il Fvg dal Centro Studi Camera di Commercio Pordenone-Udine, che registra come i contratti di assunzione nel complesso dei comparti produttivi sono 10.130 nel mese, cioè -320 rispetto a gennaio 2024, ossia -3,1%, mentre quelle previste nel trimestre gennaio-marzo sono 27.450, cioè -1.190 rispetto allo stesso trimestre 2024, il -4,2%.
Il periodo difficile dell’industria in Friuli Venezia Giulia.
“Per l’industria si conferma un periodo non facile –– commenta il presidente Giovanni Da Pozzo – e tra le molte cause che concorrono ci sono senza dubbio i tanti fronti difficili aperti a livello geopolitico e geoeconomico, ai quali la nostra manifattura è evidentemente esposta. Importante comunque il dato dei servizi, che invece resta positivo, nei quali c’è anche la voce turismo, così significativa per il nostro territorio e l’indotto, e anche le assunzioni nel comparto delle costruzioni, che segnano ancora una tenuta, con un +1,2%”.
A gennaio l’industria complessivamente ha in programma 9.640 assunzioni nel trimestre gennaio-marzo (-14.2%) e 3.790 assunzioni nel solo gennaio (come detto, -14,1% sempre su base annua): 2.930 di esse sono nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities (-17,7%), mentre 860 riguardano il settore delle costruzioni (+1,2%).
Le figure più ricercate e quelle più difficili da trovare.
A gennaio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa circa 5.600 assunzioni delle 10.130 programmate, soprattutto a causa della mancanza di candidati (55,1% di difficoltà di reperimento totale). Sono difficili da reperire sul mercato – nel gruppo delle professioni intellettuali e scientifiche – gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (95,7%), tra le professioni tecniche si segnalano i tecnici della distribuzione commerciale (82,5%) e i tecnici della salute (79,4%). Tra gli operai specializzati sono difficili da reperire gli addetti alle costruzioni (84,9%) e gli operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per le lavorazioni metalliche (82,4%).
Con riferimento ai livelli di istruzione, il 14,4% delle ricerche di personale è rivolto a laureati, il 27,3% a diplomati, il 39% a chi è in possesso di una qualifica o diploma professionale e circa il 2% riguarda i diplomati ITS Academy. Per una quota pari al 21% le imprese prevedono di assumere personale immigrato e per una quota pari al 28% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni.