Si è spento Italo Mattiussi.
Un’intera vita dedicata, con devozione, professionalità e amore, alla proiezione di film cinematografici. Per Italo Mattiussi, 82 anni, più che un lavoro, quello svolto per decenni all’interno del cinema Odeon di Latisana, era una vera e propria missione, che ha tramandato a tutti coloro hanno avuto la fortuna di apprendere le nozioni.
Un’impronta indelebile, quella che lascia nella comunità un uomo, padre amorevole di famiglia e lavoratore esemplare. “Mio padre amava infinitamente il suo lavoro, che ha seguito fino agli ultimi tempi -racconta il figlio Adriano – lavorava fianco a fianco con i tecnici per assicurarsi che tutto si svolgesse al meglio”.
C’è stato addirittura un tempo in cui la nota cantante monfalconese Elisa prediligeva il Teatro Odeon di Latisana per le prove in vista dei concerti, per la qualità del suono riprodotto all’interno della struttura. “Molti conoscevano mio padre per la figura professionale che rappresentava all’interno del Teatro, ma è sempre stato anche un padre molto presente, amorevole e disponibile – spiega il figlio -. Addirittura spesso portava la nipotina Giovanna in Teatro e la faceva giocare come se stessero simulando la presentazione di uno spettacolo, lui ne era così fiero che si soffermava compiaciuto ad osservarla”.
Era ancora un adolescente quando Italo mosse i primi passi all’interno delle strutture adibite ai tempi e al cinema. Iniziò infatti con lo storico Cinema Bassi a Latisana per poi passare tutta la vita al Cinema Odeon, divenuto teatro una decina di anni fa. “Ho lavorato con Italo per quasi vent’anni, lui conosceva ogni anfratto della struttura, sapeva risolvere ogni problema, è stato per me un mentore, una figura di riferimento valida e solida, avevamo una grande empatia, spesso ci si capiva anche solo con uno sguardo” spiega Federica Sermann, referente Ert (Ente regionale teatrale) del Teatro Odeon di Latisana.
“Ho imparato davvero tanto da lui, gli devo gran parte di tutto ciò che negli anni ho imparato -prosegue la Sermann – lui aveva una grande passione per il suo lavoro, oggigiorno è molto difficile vedere tanta dedizione”. Un professionista che conosceva tutti i segreti di un lavoro al quale ha dedicato anima e corpo. “Tutt’oggi – conclude la collega – quando mi si presentano delle problematiche da risolvere all’interno del teatro penso alle soluzioni che avrebbe messo in atto lui”.
Una figura decisamente insostituibile, che lascia un vuoto incolmabile. L’uomo, esempio di devozione al lavoro e alla famiglia, si è spento dopo un lungo periodo di malattia. Domani, 30 giugno, alle 16 verranno celebrati i funerali. Italo lascia la sua famiglia, la moglie Franca e i figli Adriano e Fabrizio, che fino all’ultimo l’hanno amato e accudito.