La truffa del gatto bengala colpisce in Friuli.
Hanno finto di dover a malincuore regalare un piccolo gatto del Bengala di nove settimane tramite un annuncio via social, salvo poi chiedere in privato dei soldi (nello specifico, dei buoni Amazon del valore di 200 euro) per delle presunte spese di viaggio che avrebbe dovuto sostenere l’animale per raggiungere il nuovo proprietario: questa è modalità con la quale è stata tentata la truffa ai danni di diverse persone, tra le quali Georgiana Silea, 46 anni residente a Latisana.
“Ho visto l’annuncio via social dove c’era scritto che questo meraviglioso gattino doveva per forza essere ceduto ad un altro proprietario, così ho scritto subito in privato all’autrice del post che diceva di essere collocata in Sardegna, esattamente a Carbonia” spiega Georgiana.
“Ho un figlio autistico e avere la possibilità di un animale domestico non avrebbe potuto fargli altro che bene, è stato principalmente questo che mi ha spinta a farmi avanti con una certa celerità” racconta la donna. “Dopo i primi messaggi, dove mi veniva spiegato in che modo avrei dovuto rapportarmi con la piccola bestiola, mi chiedono tutti i miei dati, indirizzo compreso e mi dicono che mi avrebbero fatto contattare dall’agenzia di trasporti di animali che avrebbe portato il gattino a casa mia – continua Georgiana-. Così, mi sono arrivate delle mail dove mi veniva detto che mi sarei dovuta recare dal tabaccaio e avrei dovuto fare una ricarica per un buono Amazon del valore di duecento euro”.
“In quel momento -prosegue la donna – ho capito che stavano cercando di truffarmi, perché non hanno nessuna attinenza ovviamente dei buoni Amazon con le spese che avrebbe dovuto affrontare il gattino”. Georgiana quindi, con rabbia e delusione, ha risposto alla mail dicendo di aver capito che si sarebbe trattato di una truffa, per poi bloccare tutti i contatti, con la promessa che si sarebbe recata dalle forze dell’ordine per denunciare il fatto. “Ci sono rimasta molto male, ero così felice di poter fare un regalo a mio figlio, invece non era altro che una truffa” conclude la donna.