Il nodo dell’ospedale di Latisana.
“Il Pronto soccorso di Latisana, resta aperto perché si fa ricorso all’esternalizzazione ai medici argentini: se poi c’è qualcuno che ha in mente come possiamo reperire diversamente personale medico e infermieristico che vada a lavorare in queste strutture, noi siamo i primi a essere grati rispetto a soluzioni che non siamo ancora riusciti a trovare. In caso contrario, bisogna riconoscere, anche con soddisfazione di chi ha utilizzato quel servizio, e con onestà che allo stato attuale noi siamo stati in grado di garantire un servizio gratuito ai cittadini attraverso l’esternalizzazione: tutto il resto è una narrazione inventata dalla politica
Lo ha affermato senza giri di parole l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi alla platea di una novantina di sindaci e amministratori locali riuniti nella Conferenza dei sindaci dell’Azienda sanitaria del Friuli Centrale tenutasi nella sala polifunzionale del presidio ospedaliero di Udine e presieduta dal sindaco di Udine Alberto Felice De Toni.
Le carenze di personale.
All’ordine del giorno un confronto sui contenuti del Piano attuativo, già illustrato in una precedente Conferenza, e in particolare sulle proposte di partnerariati pubblico-privato per alcuni servizi degli ospedali di Latisana e Spilimbergo. Riccardi ha ricordato che pur in una regione come il Friuli Venezia Giulia – in Italia quella con il rapporto più alto di personale infermieristico su mille abitanti – “l’esternalizzazione consente di tenere aperti i servizi, l’alternativa è la chiusura”.
I dati sono stati illustrati più nel dettaglio dal direttore generale di Asufc Danis Caporale. Al 31 dicembre 2024 mancano 272 infermieri: quelli assunti cessati nel 2024 sono stati 75 e a
gennaio 2025 se ne sono aggiunti altri 20.
I rischi per l’ospedale di Latisana e di Spilimbergo.
Nell’occasione è stato ribadito che le ricadute a brevissimo termine a Latisana e Spilimbergo, se non si procedesse con l’esternalizzazione, sarebbero la chiusura di posti letto di terapia intensiva, la riduzione di attività chirurgica su ambo le sedi e sia nel contesto di attività programmata sia in regime di urgenza, la riduzione delle presenza di infermieri in Ps a Latisana, dove ci sono già due posti letto di terapia intensiva chiusi.
L’assessore ha difeso la procedura trasparente dei Parternariati pubblico-privati, normati da legge secondo la quale le Aziende, di fronte all’avanzare di una proposta, hanno l’obbligo di valutare l’interesse pubblico. “Vedremo successivamente agli esiti delle valutazioni delle aziende quali saranno le iniziative che la Regione deciderà di assumere”. Riccardi ha infine richiamato al rispetto di ruoli e competenze e alla presa di responsabilità di ciascuno. “Possiamo anche modificare le norme e tornare a modelli retrivi, ai comitati di gestione delle Usl, ma non credo faremo il bene delle persone” ha commentato l’assessore.