Il 7 maggio si accende il Pignarul a Latisanotta.
Si veste di abiti primaverili l’antica tradizione friulana del Pignarul, il falò di buon auspicio che solitamente nelle notti tra il 5 e il 6 gennaio, saluta l’anno vecchio, per dare il benvenuto a quello nuovo. Quest’anno, purtroppo, causa restrizioni pandemiche, non è stato possibile mantenere viva la tradizione, che sarebbe giunta alla 36esima edizione, ed è proprio per questo motivo che Claudio Fantin, presidente da tre anni e figura storica di riferimento dell’associazione “Chei de la foghera” di Latisanotta, con l’aiuto del vicepresidente Giovanni Zamparo, ha voluto recuperare, appena le restrizioni lo hanno consentito, integrando alla manifestazione, un’iniziativa benefica molto importante.
Il ricavato della manifestazione, che si terrà sabato 7 maggio, verrà infatti totalmente devoluto al reparto pediatrico dell’ospedale Burlo Garofalo di Trieste. Fin dal primo pomeriggio, oltre alla trentina di volontari dell’associazione, impegnati a cucinare i prodotti tipici forniti dalle aziende locali, saranno presenti il gruppo mamme ed il gruppo alpini, di Latisanotta.
“Ho voluto recuperare la tradizione della foghera, che purtroppo a gennaio è saltata, per la pandemia, cercando di dare un senso alla manifestazione ancora più significativo ed umano; è stato quindi deciso che l’intero incasso verrà devoluto in beneficenza al reparto pediatrico dell’ ospedale Burlo Garofalo di Trieste. Anche le aziende locali hanno collaborato con grande orgoglio a questa iniziativa con i loro prodotti, dai vini, al frico, alle carni. A tutti i presenti verrà offerto un calice di Ribolla gialla, in sostituzione al vin brulé, che solitamente offriviamo a gennaio. I chioschi saranno operativi dalle 17, la cucina invece dalle 19. Abbiamo ordinato ben 250 chili di frico e se il tempo è dalla nostra parte, prevedo un copioso afflusso di persone, sempre ovviamente facendo buon uso del senso civico individuale. Nel caso in cui venga a piovere, siamo comunque attrezzati con un tendone, ma mi auguro che non ce ne sia bisogno”, racconta, orgoglioso, il presidente Fantin.
Si auspica quindi che sabato il meteo sarà dalla parte di chi, con devozione e sacrificio, si è adoperato per ricreare un clima di unione e solidarietà.