Si è spento Virgilio Giusto.
Ha passato tutta la sua vita al servizio dei servizi esterni per il comune di Latisana, era uno sfegatato tifoso del “suo” Milan e tra pochi mesi avrebbe avuto la gioia di diventare nonno per la seconda volta: Virgilio Giusto, 65 anni, dopo l’anno militare trascorso nell’arma dei carabinieri, si è da subito inserito nel comune di Latisana come quella che all’epoca fu la figura del disinfestatore.
Fu il primo a ricoprire questo ruolo e ne era orgoglioso. “Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare ben sedici anni con Virgilio – racconta Massimo Tonizzo responsabile dei servizi esterni per il comune di Latisana – ed è stata un’esperienza lavorativa davvero gratificante, perché lui è sempre stato un collega umile, pronto a mettersi in gioco e soprattutto era dotato di un grande spirito di squadra, collaborativo al massimo”. “Inoltre -racconta Tonizzo -, cercava sempre di mediare i rapporti e sedare gli animi nelle volte in cui si verificano delle incomprensioni tra me ed alcuni operai, faceva in modo che il clima lavorativo fosse sempre sereno, univa il gruppo anziché dividerlo”.
Un uomo con uno spiccato spirito di aggregazione e di sacrificio, che si è fatto benvolere da amici e colleghi anche e soprattutto per la sua grande umiltà. “Quando ho iniziato il mio percorso lavorativo, circa vent’anni fa, Virgilio era già presente – prosegue Tonizzo – ed in un secondo momento, quando mi ritrovai a ricoprire il ruolo di responsabile e di conseguenza lui diventò il mio vice, lui era davvero felice per me, era la mio braccio destro”.
Era andato in pensione appena tre anni fa, avrebbe voluto dedicarsi pienamente alle sue passioni. “Il lunedì mattina era solito raccontarci per una decina di minuti la cronaca sportiva del ‘suo’ Milan, lo faceva in maniera estremamente dettagliata e minuziosa, era un piacere ascoltarlo e teneva testa a tutti – ricorda Tonizzo-, anche quando parlava delle sue armi, che teneva regolarmente custodite, gli si illuminavano gli occhi, tanta era la passione con la quale se ne dedicava”.
Quarant’anni dedicati alla sua comunità, sempre con devozione, con impegno e con tanta passione. Attorno a sé, una folta cerchia di amici e di conoscenti che nutrivano una grande stima verso quell’uomo dalle sfumature talvolta introverse, ma sempre molto pratico e disponibile. “Virgilio era una persona estremamente rispettosa nei confronti del prossimo, a tratti introverso, ma sempre disponibile, un grande osservatore che riusciva a dare il proprio contributo in tutte le situazioni” ricorda Ezio Fantin, segretario del gruppo”Chei della Foghera ” di Latisanotta, paese nel quale viveva con la moglie Orietta.
“Siamo particolarmente addolorati e vicini alla famiglia, anche perché il fratello è stato presidente della nostra associazione per diversi anni”, spiega Fantin. Una comunità in lutto, per una figura che lascia un grande vuoto nel cuore di molti. Nulla infatti ha potuto contro un brutto male che l’aveva colpito e che, dopo tre settimane di ricovero all’Hospice dell’ospedale civile di Latisana, l’ha portato via con sé. Oltre alla moglie Orietta, Virgilio lascia i figli Stefano e Gloria.