La scomparsa di Elvia Perosa Ganzerli.
È scomparsa lo scorso dieci novembre una delle figure più controverse del territorio latisanese, una donna in grado di dividere opinioni e consensi: lei è Elvia Perosa Ganzerli, insignita Cavaliere del Lavoro, punto di riferimento professionale e pedagogico per molti, già dirigente scolastica presso la scuola secondaria latisanese “C.Peloso Gaspari”, che ha lasciato un segno indelebile, una strada da percorrere a chi l’ha susseguita e che, con emozione, vuole ricordarla così.
“Ho molto pensato a quello che avrei potuto dirti oggi, mentre sono qui a darti l’ultimo saluto. Hai detto quasi tutto tu, sempre entusiasta e con una curiosità infinita per la cultura, per il mondo vicino e pure lontano dai tuoi interessi; ti piaceva percorrere nuove strade, anche innovative, nel mondo del lavoro che ha avuto grande importanza nella tua vita. Ricordo ancora quando, da giovane collega e senza conoscerti personalmente, ti chiesi di essere relatrice ad una conferenza che avevo organizzato. Subito ti rendesti disponibile, con la tua competenza, ad illustrare l’importanza della Scuola nella vita delle persone”.
“Ho un’immagine nitida dei concetti e della padronanza con cui hai esposto il tuo pensiero. Pensiero che non hai mai avuto timore di manifestare in ogni contesto in cui sei stata presente. Ora ti immagino in cammino verso la Luce, con il sorriso e quel guizzo che avevi negli occhi quando incontravi qualcosa di nuovo. Tutto si definisce meglio nella luce, fai buon viaggio Elvi e la terra ti sia lieve”.
Queste le parole piene di riconoscenza, di affetto e di immutata ammirazione che provengono dalla collega Chiara Zulian, che ha ritenuto doveroso commemorare il ricordo di ciò che è stato e per sempre resterà nel cuori di chi le ha voluto bene.
Elvia, come solo pochi amici la appellavano, ha dedicato tutta la sua vita all’istruzione e ai bambini e, oltre alla comunità latisanese, ha dato molto anche alla regione Trentino Alto Adige, dove ha ricoperto l’incarico di direttrice didattica, vivendo a Bolzano per diversi anni. Madre di quattro figli, tre femmine e un maschio, che l’hanno ricordata, assieme al nipote, il giorno del suo ultimo viaggio.
Davvero innumerevoli le opere e le occasioni nelle quali Elvia si è resa protagonista, sempre in primo piano, per dare valore alla conoscenza, all’istruzione, al lavoro. Per alcuni anni ha lavorato in Sovrintendenza a Trieste e si è occupata di importanti progetti, uno su tutti sulla Valutazione Ecologica, ed ha collaborato con molte insegnanti con cui era rimasta in contatto dopo essere andata in pensione.
Ha operato anche come psicopedagogista, collaborando a molte iniziative promosse dalle Amministrazioni Comunali e scritto libri per l’infanzia, nonché grande punto di riferimento per molti bambini e famiglie. Una scia pregna di dedizione per il prossimo, di grande cultura e abnegazione lavorativa che non terminerà in questo momentaneo percorso terreno.