Un angolo di paradiso per lo yoga a Latisana.
Percorrendo la galleria della centralissima Piazza Indipendenza di Latisana, ci si imbatte, grazie ad una corte interna, in un angolo di paradiso. Il suo nome è “Ami-Qi” , un gioco di parole tra la sillaba cinese ‘Qi’ ovvero l’energia vitale che scorre in ognuno di noi e la pronuncia ‘Ci’ fa in modo che il suono sia proprio ‘Amici’.
Un luogo dove lasciar fuori la routine quotidiana e dedicarsi completamente a sé stessi tramite sedute di yoga, esercizi che danno la possibilità di conoscere ma soprattutto ‘ascoltare’ il proprio corpo e perché no, creare un gruppo affiatato ad alto contenuto empatico. Questa fantastica iniziativa ha preso forma domenica 2 aprile grazie a Silvia Serra, 42 anni, latisanese di origine, con un enorme bagaglio di esperienza maturato durante la permanenza decennale a Shanghai, dove ha potuto imparare e mettere in pratica le tecniche della disciplina orientale.
Era il 2009 quando Silvia, laureata in architettura allo IUAV di Venezia, partecipava alla sua prima lezione di yoga nella palestra del suo paese. Ne rimane talmente coinvolta da portarla ad addentrarsi sempre di più in questo che, più che una disciplina, è uno vero e proprio stile di vita. Il background di Silvia lasciava già presagire indubbiamente che nel futuro ci sarebbero state delle attitudini legate alla disciplina e al controllo del proprio corpo: figlia di genitori amanti dello sport( mamma insegnante di educazione fisica, papà insegnante di karate), ad appena sette anni inizia a praticare arti marziali, conquistando la tanto ambita cintura nera.
Una forza della natura, le energie che guidano il corpo. Diversi anni fa Silvia decide di partire, lasciare Latisana e trasferirsi a Shangai dove, oltre a lavorare come architetta, scopre un mondo nuovo grazie all’allora maestra di Yoga 109 Lorraine Aronson “Rain”, che la porta, nel 2013 a diventare insegnante della stessa disciplina. Sette anni dopo, nel 2020, fa ritorno in Italia assieme al compagno Nicola Pagnano e alla loro bimba. Un ritorno alle origini, forte dell‘enorme bagaglio di esperienze maturate e di quanto la sua vita ruoti attorno al linguaggio simbiotico tra corpo e mente.
“Questo contesto, che si presenta in un luogo tranquillo e riservato, vuole rappresentare un ambiente amichevole e caloroso – spiega Silvia – dove, oltre ad avere la possibilità di praticare, vorrei si creasse anche un contesto di amicizia, un gruppo unito di persone che si ritrovano ad avere la stessa passione“. Le sale a disposizione sono due, una dedicata allo svolgimento degli esercizi con le corde, ‘yoga kurunta’ e l’altra dedicata all’accoglienza, dove interagire con gli altri, magari davanti ad una buona tisana.