Il nuovo cavalcavia Teglio-Fratta.
Un’ora per trasportare su due carrelloni la campata centrale – lunga 60 metri e del peso di 250 tonnellate -, sistemarla al centro della carreggiata e ruotarla di 90 gradi. Due ore per sollevarla da terra grazie ai martinetti idraulici e agganciarla alle pile. Con un’operazione millimetrica telecomandata a distanza con un joystick il nuovo cavalcavia di Teglio – Fratta è stato varato nel corso della notte tra sabato e domenica. Un varo inedito perché è stata utilizzata una nuova tecnica, mai sperimentata prima d’ora durante le fasi di costruzioni della terza corsia, senza l’apporto di gru. Nei prossimi giorni verranno costruite le campate a riva, quindi, quando il ponte che attraversa la A4 sarà pronto, verrà abbattuta l’attuale infrastruttura che collega ancora i due abitati.
Il primo sub lotto del secondo lotto (Alvisopoli – Portogruaro) accelera grazie alla posa della prima opera sopraelevata dell’autostrada. Più complessa, invece, si è rivelata la spinta dell’ultimo scatolare idraulico del cantiere – sottostante al sedime stradale – a causa delle avverse condizioni meteo della notte. La pioggia caduta fino alle prime ore del mattino ha ritardato gli scavi e quindi la riasfaltatura dell’autostrada. Per questo motivo il tratto Latisana – Portogruaro verrà riaperto in entrambe le direzioni non prima delle ore 18, anziché alle ore 15 come era stato preventivato.
È stato invece riaperto in perfetto orario, alle 8, il tratto Nodo di Palmanova – Latisana dove i lavori hanno riguardato l’installazione della nuova segnaletica verticale, la verniciatura delle barriere di sicurezza e di alcuni cavalcavia autostradali, lo sfalcio del verde delle banchine laterali (terzo lotto Alvisopoli – Gonars), lo spostamento di alcuni new jersey della rampa Venezia – Udine, la posa dei supporti dei pali di illuminazione e la manutenzione della segnaletica di cantiere (primo sub lotto del quarto lotto Gonars – Nodo di Palmanova).